Page 3 - La Voce Dei Medici - n°1 - 2022
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L’EDITORIALE

                                                         di Vincenzo PEZZUTI


          Chi l’avrebbe detto?








            Ricordo ancora il tavolo della crisi, l’avevamo chiamato così con i miei col-
          laboratori; eravamo nel marzo/aprile del 2020, pieno lockdown e noi, distan-
          ziati con mascherine e finestre aperte, che ci affannavamo a resistere, men-
          tre la gran parte del nostro personale lavorava da casa, uno smartworking
          improvvisato per necessità!
            E mentre le società del Club, per la prima volta chiudevano i mesi col se-
          gno meno, su quel tavolo ci inventammo la campagna KillCovid con la rac-
          colta fondi per l’ospedale di Bergamo e quella Feel the Doctors per i sostegno
          psicologico ai medici e ai loro familiari. Contemporaneamente prendeva il
          largo e riscuoteva consensi, la campagna telefonica verso i medici, quelli che
          allora erano “eroi”, soci e non soci, per tutti una telefonata di cortesia, per star
          loro vicini, raccoglierne le testimonianze, gli sfoghi, le preoccupazioni.
            E ci ponemmo una domanda, una di quelle che contengono già una risposta,
          una domanda retorica potremmo dire! Perché  nei momenti di crisi, le risposte
          devono essere immediate. “Quale ulteriore strumento di aiuto per la categoria
          – ci chiedevamo - oggi che i medici non  possono comprare viaggi, non hanno
          la voglia, né lo spirito per fare investimenti futuri, e tutto sembra fermo dentro
          una bolla da cui non si sa  come si uscirà? – Quale strumento migliore, ci ri-
          spondevamo, se non un giornale per dare a questi “eroi” la parola, direttamen-
          te, senza mediazioni, su argomenti a larghissimo spettro? Sì un giornale, stru-
          mento desueto (chi mai legge oggi? E soprattutto chi tra i medici ha voglia di
          scrivere e racconare/rsi?), ma che può avvalersi delle nuove tecnologie e andare on line, aperto tutti i giorni
          e che poi ad un certo punto - vedremo come va - farà pure un  “tuffo nella carta”!?
            Sì, un una nuova testata che cerca il suo posto nel grande mare delle pubblicazioni che si occupano di
          salute, cura, medicina, sanità pubblica e privata Quanti competitor!  Necessario quindi  fin dal titolo  distin-
          guerci, spiegando con chiarezza la missione. Ce ne viene in mente uno subito di titolo “La Voce dei Medici per
          i Medici”. Una sorta di circuito chiuso? No, perché quella voce parla sì ai colleghi, ma contemporaneamente ai
          loro familiari, pazienti, organizzazioni di categoria, personalità della scienza, altre professioni. Potremmo dire
          La Voce dei Medici per i Medici …e oltre; perché parlare di salute, di cura, di benessere significa parlare a tutti.
            Dove la differenza, tra tutte le altre testate? Senza filtro e tempi di attesa, a scrivere sono direttamente i medi-
          ci; lanciamo ogni 15 giorni lo “Scrivi TU” e senza pregiudizi, censure preconcette, giudizi di merito della redazione
          tutto viene pubblicato. Poi ci si potrà tornare sopra se qualcuno lo ritiene necessario, ma intanto l’immediatezza
          fa la differenza!
            Ed ecco arrivare, con grande stupore di chi affermava che i medici non scrivono ad una testata sconosciuta
          - che vantaggio avrebbero? Forse che i medici fanno qualcosa senza tornaconto? - ecco arrivare i primi articoli,
          le prime richieste di intervista, i primi testi narrativi, le prime poesie, e poi comunicazioni su libri pubblicati, se-
          gnalazioni su importanti innovazioni in campo medico e scientifico, tante esperienze riportate di cultura e salute!
            Lo “ScriviTu” inviato ogni 15 giorni funziona. Il materiale è tanto, anzi si comincia a porre il problema di come
          catalogarlo, al di là delle rubriche in cui è già suddiviso, di come valorizzare specifichi contenuti, particolarmente
          degni di nota.


                                              Bene, benissimo, ma chi lo avrebbe detto?



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