11 Marzo 2025
Eravamo in attesa dell’ultimo bollettino medico sulle condizioni di Papa Francesco, quando il telegiornale dava la notizia di un ennesimo incidente mortale sul lavoro nella serata del 7 marzo 2025 a Leini in provincia di Torino, di un uomo, operaio di un cantiere edile dove lavorava, caduto dal tetto di un capannone. Nulla da fare: morto sul colpo. E monta la rabbia al pensiero che sono anni che le Istituzioni tuonano a gran voce “MAI PIU’ MORTI SUL LAVORO!!! NON SI PUO’ ANDARE AL LAVORO E NON TORNARE A CASA”. Frasi ad effetto, tanto per solidarizzare con il lutto di quelle famiglie, mentre si continua a ciurlare nel manico del problema che consiste – lo ripetiamo da anni da queste pagine di questa rivista! – che la soluzione consiste intanto nell’erogare Corsi sulla Sicurezza negli ambienti di lavoro a tutti i dipendenti, fortemente voluti dal Dlgs 81/08, aggiornato di anno in anno da vari interpelli. E poi la presenza nei posti di lavoro di stazioni sanitarie utili alle emergenze.
Riguardo ai Corsi, questi peraltro, prevedono argomenti e temi per ciascuna tipologia di lavoro, così da dare ai dipendenti un’informativa specifica su come stare sul loro ambiente di lavoro, su come muoversi onde evitare movimenti o manovre, se pur accidentali, ma pericolose per la propria salute: sapere inoltre movimentare macchinari, conoscendone possibili anomalie e rischi di mal funzionamento, oltre a sapere intervenire in caso di bisogno “sanitario”. Queste considerazioni (riflessioni) le abbiamo potute costatare direttamente con la nostra esperienza di erogatori di questi Corsi stante il fatto che la nostra Associazione di Volontariato, di cui siamo Direttore Sanitario, ha nella sua Organizzazione un Centro di Formazione per Volontari Sanitari. Ed infatti ci possiamo permettere di dire che la maggior parte dei discenti, appartenenti a molteplici aziende con temi di lavoro assai diversi, mostravano meraviglia e stupore su quanto si sarebbe dovuto sapere prima di essere assunti, circa le precauzioni da prendere sul lavoro, tali da prevenire incidenti per la propria incolumità.
Ed allora ecco quello che si dovrebbe gridare a gran voce da parte delle Istituzioni, soprattutto quelle che difendono i diritti dei lavoratori: “Carissime aziende, all’ assunzione del personale, avete erogato ai nuovi assunti, Corsi di Primo Soccorso Aziendale, onde informarli sui possibili rischi di infortunio nell’ambito lavorativo e di come evitarli?” Ma dal momento che già nel 2006 il Parlamento Europeo e il Consiglio d’Europa stabilirono che tutti i Paesi dell’Unione, pur con modalità e strategie diverse, avrebbero dovuto assumere le competenze come punto di riferimento per valutare e certificare i profili di professionalità dei lavoratori e per organizzare i curricoli dei sistemi scolastici e formativi, si saranno fatte le necessarie verifiche in proposito, da parte di chi facilmente alza la voce contro gli infortuni sul lavoro?
Nella definizione dell’EQF (European Qualifications Framework – Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli), le competenze “indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale1”. C’è da dire che in Italia le indicazioni nazionali emanate nel 2012, prevedono che la certificazione delle competenze avvenga “al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, attraverso i modelli che verranno adottati a livello nazionale”. Tali modelli vennero emanati in Italia con il D.M. 7 ottobre 2017 n. 742 (allegati A e B) e attualmente in vigore.
I modelli di scheda nazionale per la certificazione delle competenze sono accompagnati dalle “Linee guida per la certificazione delle competenze” (ultima revisione gennaio 2018).
Il documento ricostruisce lo scenario culturale e pedagogico alla base delle Indicazioni del 2012 e offre una panoramica sulle attività e gli strumenti più efficaci per progettare l’attività didattica in funzione dello sviluppo delle competenze. A tutto questo si aggiunga IL SISTEMA NAZIONALE DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE (cui si rimanda), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale N° 185 dell’8 agosto 2024.
In conclusione, alla luce di queste normative, se ben attuate e verificate nei loro contenuti, ma soprattutto se ben insegnate a tutti i dipendenti in qualunque ambiente di lavoro si muovono, costituirebbero di sicuro un buon deterrente contro le così dette “morti bianche” e tutti gli infortuni sul lavoro. E allora se ne prenda nota da parte delle Istituzioni e si obblighino le Aziende al rispetto della cultura della prevenzione contro gli infortuni sul lavoro con l’erogare Corsi di Prevenzione di Primo Soccorso Aziendale.
Del Dr. Gian Piero Sbaraglia
medico chirurgo
Spec. In Otorinolaringoiatria
già Primario Otorinolaringoiatra,
C.T.U. del Tribunale Civ. e Pen. di Roma
Direttore Sanitario e Scientifico Centro di Formazione
BLSD-PBLSD – Accreditato ARES 118-Lazio e IRC-
Misericordia di Roma Centro – ROMA