18 Febbraio 2025
Tra le ultime Associazioni ad essere entrare nel network di “Cultura è Salute” c’è Associazione Ghita, diretta da Mauro Fantinel, che in questo articolo ci racconta le tante attività culturali di cui si occupa, tra teatroterapia e benessere olistico, finalizzate all’inclusione sociale e allo sviluppo personale. L’Associazione, nata nel 2005, porta avanti anche un lavoro di formazione e di rappresentazioni di teatro, lettura e voce, danza consapevole.
La formazione è uno dei nostri pilastri e la sviluppiamo in diversi modi: attraverso la teatroterapia, con i clown dottori, lo yoga della risata e ancora la danza meditativa e la scrittura creativa. Le nostre attività al momento sono concentrate principalmente sulla lettura espressiva, voce e teatro, per dare modo alle persone normodotate di scoprire parti di sé grazie alle quali riescano a trovare risposte affermative a domande riamaste inespresse, che possono andare a riflettersi nella vita individuale, sociale, di gruppo. Nel teatro ci sono anche persone che possono avere problematiche, seppur lievi, che incidono nella vita quotidiana e lavorativa dunque ci concentriamo anche su questi aspetti. Pensiamo che gli obiettivi si raggiungano grazie alla condivisione e al confronto. Insieme a noi le persone trovano un modo paritetico per confrontarsi, esprimere il proprio parere e ascoltare quello degli altri. Inoltre grazie ai laboratori spesso le persone trovano un modo per creare gruppi di lettura, formare associazioni culturali e incontrarsi anche occasionalmente nella vita quotidiana dunque favoriamo una connessione costante tra di loro. Da parte nostra c’è sempre stata la sensibilità di consentire a tutti di confrontarsi e poter esprimersi grazie all’arte. Crediamo che un confronto con le altre Associazioni ci aiuti crescere e trovare corrispondenze. Riteniamo infatti che il futuro della salute e del benessere sia sempre più improntato verso il connubio tra arti e scienza: esistono particolari resistenze che dovrebbero essere sciolte, sia da parte di chi propone arte, con una visione a 360° che aiuti a vedere il beneficio nella persona e non solo il risultato, e chi, come medico, vede esclusivamente la cura come soluzione per affrontare il disagio, senza considerare oltre alla prevenzione, il beneficio di un sorriso o un confronto laboratoriale.