4 Ottobre 2024
Per il rinnovo del Consiglio direttivo e dei Revisori dei Conti dell’Ordine provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e Odontoiatri per il prossimo quadriennio, 2025-2029, i medici romani hanno scelto nuovamente la lista “Insieme”. Abbiamo intervistato Antonio Magi, presidente uscente, riconfermato alla guida dell’Ordine di Roma e provincia.
Una riconferma importante che arriva dopo un quadriennio complesso, pensiamo alla pandemia in primis, che segnale è per voi?
Si tratta di un segnale ottimo dopo un periodo molto difficile, che ci ha messo sotto pressione, ma allo stesso tempo ci ha fatto impegnare ancora di più nell’affrontare le tante sfide del passato recente. I risultati raggiunti ci permettono adesso di ripartire con slancio e di riprendere un lavoro che, nei due anni della pandemia, abbiamo anche dovuto interrompere. Non abbiamo avuto a disposizione un quadriennio pieno, in tanti momenti il Covid-19 e l’emergenza sanitaria hanno giustamente preso il sopravvento e non ci hanno permesso di andare avanti sul resto, pertanto ora sappiamo di avere davanti quattro anni pieni per dare il meglio ai medici e soprattutto ai cittadini, la cui salute è un diritto e va tutelata.
Quali sono i punti cardine dai quali ripartirete?
Ripartiamo dalla mancanza di personale, che ad oggi è una grande piaga. La fuga dei medici all’estero è già una drammatica realtà, la politica non può pensare che si tratta di un fenomeno con il quale avremo a che fare in futuro perché già oggi i medici lasciano il nostro Paese e si trasferiscono all’estero dove trovano condizioni di lavoro migliori. Se andiamo avanti di questo passo tra non molto non avremo più professionisti disposti a lavorare in Italia, in particolare nel sistema sanitario nazionale, pertanto questa è la nostra priorità. Poi ovviamente porteremo avanti altre battaglie come quella legata alla difesa dei medici, troppo spesso vittime di violenza, soprattutto di recente. A mio avviso il decreto legge ha certamente un peso, ma da solo non basta, auspico venga convertito in legge. Per quanto riguarda la modernizzazione dell’Ordine abbiamo già consolidato il processo di digitalizzazione, con un’area riservata sul sito e anche un’app che consente di svolgere qualsiasi operazione, ma adesso vogliamo estendere il discorso anche alle province romane. Delocalizzare tanti servizi per snellire le pratiche e le procedure sarà un altro punto importante.
Torniamo infine sulla sicurezza dei medici, che sarà un altro tema cruciale: come lavorerete per garantire un ambiente di lavoro più sicuro e anche meno stressante?
Vogliamo garantire la sicurezza sul posto di lavoro, istituendo percorsi differenziati all’interno degli ospedali; non è concepibile che chiunque possa avere accesso e fare ciò che vuole ad esempio nei PS. Allo stesso tempo dobbiamo guardare in faccia la realtà ed ammettere che questi atti di violenza, seppur sconsiderati e da condannare, siano spesso frutto di un sistema che ha delle problematiche: pensiamo alle liste d’attesa interminabili o alla burocrazia macchinosa oppure alla difficoltà di accesso ai servizi sanitari e alle prestazioni mediche. E ancora vogliamo combattere il burnout dei professionisti della sanità, rispondendo con organici al completo, magari usando quei fondi che oggi usiamo per i gettonisti e che invece potrebbero essere usati per gli strutturati. Le idee sono tante, siamo fiduciosi nel portarle avanti e nel concretizzarle.