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Ovaio policistico: settembre è il mese dedicato alla prevenzione

16 Settembre 2024

La Policistosi ovarica (PCOS), alla cui sensibilizzazione è dedicato il mese di settembre, è una patologia molto diffusa che colpisce dal 5 al 18% delle donne in età fertile. La società scientifica internazionale Egoi-Pcos, presieduta dal professor Vittorio Unfer, docente di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università UniCamillus di Roma, sta concentrando i propri sforzi su un aspetto cruciale di questa sindrome.

L’Egoi-Pcos sta lavorando per ridefinire e riclassificare la Pcos come una Sindrome Endocrina Metabolica, differenziandola dalla manifestazione Multifollicolare dell’Ovaio, che si presenta spesso nelle adolescenti e che di solito evolve fisiologicamente con l’età, che dalla forma multifollicolare non iperandrogenetica. Questa nuova classificazione, che rappresenta un superamento della mai obsoleta classificazione Eshre, non deve essere vista solo come uno strumento didattico, ma come la base per sviluppare un percorso terapeutico personalizzato per le pazienti, che comprenda modifiche nello stile di vita e nelle abitudini alimentari, e favorisca la scelta di terapie adeguate, siano esse farmacologiche o non farmacologiche.

Un punto di attenzione per l’Egoi-Pcos è l’uso della pillola contraccettiva, trattamento ritenuto erroneamente come gold standard della patologia ma che, parlando di Sindrome Endocrina Metabolica, si può facilmente comprendere come può causare effetti indesiderati significativi come alterazione del peso corporeo e disturbi cardiovascolari, a cui queste pazienti sono già predisposte. Inoltre, considerando che l’insulino-resistenza è spesso alla base della Pcos, l’uso di insulino-sensibilizzanti, come il myo-inositolo, è considerato particolarmente utile. Per le donne sovrappeso e/o obese, l’associazione di myo-inositolo e D-chiro-inositolo nel rapporto fisiologico 40:1 è preferibile, mentre il D-chiro-inositolo da solo può aumentare i livelli di ormoni maschili, aggravando i sintomi androgenici. 

La speranza è che ci si diriga verso un nuovo capitolo della storia della policistosi ovarica, in cui s’ impari a fare una diagnosi chiara della patologia, cui deve seguire una terapia pensata e consigliata in base alla tipologia di paziente a cui viene fornita, perché non tutte le PCOS sono uguali. È fondamentale che la consapevolezza sulla Sindrome dell’Ovaio Policistico compia un ulteriore passo avanti. I medici sono chiamati a guidare la lotta contro questa patologia con un approccio multidisciplinare e innovativo.