Medico-Paziente

Il Cerume: una difesa dell’orecchio spesso “violentata” da cattive abitudini
di GIAN PIERO SBARAGLIA

31 Ottobre 2023

Il Cerume è una sostanza prodotta dal nostro corpo, in una parte assai importante dello stesso, che è l’apparato uditivo, nello specifico, nel condotto Uditivo Esterno.
Anatomicamente il Condotto Uditivo Esterno è quel tratto del Padiglione Auricolare che dalla parte sua centrale (meato acustico) si addentra fino alla Membrana Timpanica, convogliando in essa, di concerto con il Padiglione Auricolare, l’energia sonora prodotta dall’esterno (vedi fig. 1).

Esso è rivestito di cute, prosecuzione di quella del Padiglione Auricolare, provvista nel terzo più esterno del Condotto, di ghiandole SEBACEE, per la secrezione di sebo, e di ghiandole apocrine modificate dette CERUMINOSE, alle quali si deve la produzione della sostanza base che forma il Cerume. Queste ultime sono simili alle ghiandole “mammarie” perché più vengono toccate, più cerume producono, ragione in più per sconsigliare di pulirsi le orecchie. Ma esiste un’altra ragione che sconsiglia di pulirsi le orecchie ed è data dal fatto che le cellule all’interno del canale uditivo sono uniche nel corpo umano perché migrano all’esterno.

Questa particolarità rende il Condotto uditivo Esterno unico nell’avere un sistema autopulente tutto suo, creato da queste cellule se-moventi verso l’esterno, che a mo’ di nastro trasportatore, porta al di fuori il cerume, che regolarmente si forma, così da impedirne un suo ristagno, da cui il “Tappo”. Questo movimento migratorio è favorito poi dai normali movimenti della mandibola, sia quando si parla che quando si mangia. Ed è la particolare conoscenza di questo sistema autopulente del Condotto, che ci porta a gridare a gran forza che l’Orecchio non va pulito, primo per non alterare la funzione autopulente con manovre dall’esterno verso l’interno (vedi uso di cotton fioc e altro… Fig. 2 – 3), secondo si spingerebbe il cerume ancora di più verso l’interno, fino a toccare la Membrana Timpanica, zona del Condotto Uditivo (il terzo interno) sprovvisto di ghiandole, e quindi del sistema autopulente.
Ma la proprietà “particolare” del Cerume è quella che consiste nella sua poco riconosciuta attività protettiva dell’Orecchio Esterno, e più in generale di tutto l’Orecchio, da possibili aggressioni di vari agenti patogeni, a motivo della sua caratteristica di contenere sostanze antimicrobiche e antifungine.

A questo si aggiunga che già il solo odore e le sostanze amare nel Cerume contenute, provvedono a tenere lontani gli insetti, oltre che ad inglobare materiale proveniente dall’esterno, preservando così tutto l’Orecchio da insidie patologiche.

Questa premessa era d’obbligo dal momento che ci permette meglio di capire il perché dobbiamo avere buon senso nel trattare il Cerume, a favore di una buona gestione della “salute” dell’Orecchio. Sì, perché oggi più di ieri si sono acquisite abitudini e comportamenti che, coinvolgendo l’Orecchio nella sua regione esterna, ne possono causare, come stiamo costatando da tempo dal nostro modesto osservatorio ambulatoriale, patologie talora fastidiose, ma che se non trattate per tempo, potrebbero condurre a vere e proprie malattie, spesso con conseguenze importanti per la funzione uditiva.

Intanto va subito detto che il sospetto della presenza di un possibile tappo di Cerume, dato dal fatto che si è venuta a creare improvvisamente, o a poco a poco, quella fastidiosa sensazione di “Ovattamento” dell’orecchio, con annessa “Egofonia”, cioè il sentirsi la propria voce rimbombare proprio dentro l’orecchio, dovrebbe consigliare qualunque paziente, di consultare il medico o uno specialista Otorino. Questo consiglio mira a fare chiarezza sui sintomi appena citati, sintomi comuni anche ad altre patologie, ad es. quelle catarrali delle vie aeree superiori, patologie che lo specialista otorino sa prontamente individuare e risolvere. Non è raro, invece, verificare attraverso l’anamnesi, che il paziente, avendo consultato altri sanitari non necessariamente specialisti, si sia sentito consigliare di mettere delle gocce emollienti nel Condotto, tendenti a scioglierne il cerume, quando poi lo specialista rileva che di cerume non si trattava.

E allora eccoci arrivati al punto clou: come trattare in questi casi l’Orecchio, e quali cose si possono fare e quali da non fare mai?

La più importante azione da non fare mai è pulirsi le orecchie, o meglio il Condotto Uditivo Esterno, sito dove viene prodotto il Cerume: il Cerume è una sostanza messa e prodotta là a difesa dell’Orecchio, l’abbiamo ampiamente detto. Questo sarà compito del medico o dello specialista. Sconsigliato è, quindi l’uso di mezzi per rimuovere il Cerume, come ad es. l’uso di cotton fioc, o l’eseguire altre manovre con le dita o con l’angolo dell’asciugamano, o salviettine, con lo scopo di fare pulizia. Infatti così non ci si rende conto che si spinge il secreto ceruminoso più all’interno, insaccandolo e favorendo la formazione proprio del tappo di Cerume, a motivo, come sopra detto, anche dal fatto che il terzo interno del Condotto Uditivo, è sprovvisto di cellule migranti e quindi il cerume, spostato in quella sede, con le manovre inopportune dall’esterno verso l’interno, con l’intento di pulirlo, là rimane, creando col tempo alcuni disagi prima di tutto alla funzione uditiva.

Altra cosa da non fare è quella di pensare di sciacquare il Condotto con getti di acqua, soprattutto quando si fa la doccia: il Cerume è idrofilo, come fosse una spugna, che imbibendosi di acqua, aumenta di volume, stenosando poi completamente il Condotto Uditivo e dando poi quella sensazione di orecchio chiuso o ovattato, penalizzando la funzione uditiva. Possiamo perciò ben dire che le Orecchie non vanno pulite, perché è una falsa credenza che siano “sporche”, salvo in quei casi in cui si sia formato un tappo, valutato comunque sempre dal medico curante o specialista che provvederà a rimuoverlo (Fig. 4 – Fig. 5).

Infine c’è da osservare che con certe manovre di pulizia si possono arrecare danni al condotto stesso, irritandolo, perfino escoriandolo, e favorendo di conseguenza l’insorgenza di infezioni, batteriche o fungine, o addirittura – perché non si conosce la profondità del condotto stesso- arrecare danni alla membrana timpanica. Per tale motivo buona norma vuole di non praticare autonomamente qualunque toeletta del condotto, se non affidata a mani esperte di un medico o dello specialista; tale pratica infatti, può essere responsabile, come detto, di possibili lesioni allo stesso condotto, ben note al medico specialista.
C’è da aggiungere inoltre che purtroppo, in non pochi casi anche l’uso di presidi, come gli stessi apparecchi acustici per i non udenti, specie se di tipo intra duttale ( cioè che si posizionano all’interno del condotto), o gli auricolari per chi ascolta musica o lavora con il PC da remoto, possono insidiare la cute del condotto, creando alterazioni locali legate alla inadeguata ossigenazione della cute stessa e al fatto che comunque questi presidi si comportano come “corpi estranei”, mal sopportati in quella sede, creando talora reazioni cutanee simil – allergiche, con la nascita di quella patologia del Condotto che va sotto il nome di Dermatiti dei Condotti.

Attenzioni particolari poi vanno tenute da chi fa sport d’acqua, che comportano la facile entrata nel condotto della stessa e che potrebbe condizionare di conseguenza il normale funzionamento delle ghiandole ceruminose e sebacee, sempre con la possibilità di sviluppare, come complicanze, le dermatiti sopra accennate.
Per le altre conseguenze negative, che questi sport di acqua possono creare sull’orecchio, si rimanda il lettore alla nostra esperienza di cui all’articolo “L’Otopatia barotraumatica decompressiva”, pubblicata su “La voce dei medici” il 13 maggio 2022. A tutto questo vanno aggiunte quelle Dermatiti secondarie che si sviluppano nel condotto, creando così seri problemi alla produzione del Cerume e che sono legate a patologie sistemiche o locali, quali l’insorgenza del Prurito nel condotto a causa di dermatiti sistemiche come ad esempio la Psoriasi e non solo, che porta i pazienti molto spesso a grattarsi, creando il più delle volte serie irritazioni della cute dello stesso condotto. Ma anche altre evenienze patologiche sistemiche possono essere responsabili dell’insorgenza del fastidioso prurito all’orecchio: tra queste molti dismetabolismi o malattie del ricambio.

In conclusione: l’Orecchio non va pulito, salvo quando viene costatata la presenza di un tappo ceruminoso, pena l’alterazione delle proprietà difensive dello stesso organo che lo produce e che il Cerume difende. Resta, ad ogni modo, il suggerimento di consultare il medico o uno specialista, se si avverte l’insorgenza di ovattamento dell’orecchio, con annessa diminuzione uditiva.

Dott. Gian Piero Sbaraglia
MEDICO CHIRURGO
Spec. In Otorinolaringoiatria
già Primario Otorinolaringoiatra,
C.T.U. del Tribunale Civ. e Pen. di Roma
Direttore Sanitario e Scientifico Centro di Formazione
BLSD-PBLSD – Accreditato ARES 118-Lazio e IRC-
Misericordia di Roma Centro – ROMA.