7 Luglio 2023
Mi presento, mi chiamo Giuseppe Varlaro e sono un medico ortopedico ospedaliero in pensione dal 2018. Laureatomi presso l’università di Bologna nel 1978, ho frequentato l’Istituto Ortopedico Rizzoli, dove mi sono specializzato nell’84 ed ho iniziato nell’ 1981, a lavorare presso l’ortopedia dell’ospedale civile di Pordenone. Nel 2008 mi sono trasferito presso l’ortopedia dell’ospedale civile di Taranto dove ho finito la mia carriera di medico ospedaliero. “Ulisse e l’Elefante”, nasce per una promessa che feci ad un vero amico prima che morisse prematuramente per ictus. Amico letteralmente scatenato durante la sua vita un vero capopopolo più che un leader.
Gli episodi di cui ho narrato sono solo una parte infinitesimale di quella che è stata la nostra vita di relazione. Se avessimo fatto oggi le cose narrate, vi rendereste conto che saremmo andati a finire in galera, proprio come nel Monopoli senza passare dal via. Da sempre ho avuto dai miei genitori un’educazione improntata alla massima libertà ma mai al libertinaggio. Il libro è un concentrato di episodi da ridere all’insegna della goliardia e della leggerezza che non significa superficialità!
Ho voluto anche far minimamente rivivere agli “sfortunati”, che non hanno vissuto gli anni ’60, l’atmosfera che pervadeva noi giovani e meno giovani di assoluta goliardia, un po’ come “amici miei” a cui mi sono ispirato involontariamente. Si accorgeranno i lettori il disastro provocato dal politicamente corretto e dal pensiero unico, soprattutto nell’approccio con le “femmine”, unico pensiero ricorrente nelle nostre teste, una vera ragione di vita su cui ci “buttavamo quasi a morsi” che comunque non disdegnavano le nostre attenzioni. Non voglio dilungarmi oltre ma credo che il mio libro potrebbe essere, bando alla modestia, una lucetta in un mondo buio come quello odierno post “atomico”, quasi alla Mad Max, tanti sono gli anni luce da quel tempo che è durato sino agli inizi del 1990. Credo che dovremmo far di tutto non per ritornare indietro ma per andare avanti riprendendo, per una vita più, non dico felice ma spensierata, quello che in questo campo ci ha insegnato la storia.