18 Settembre 2024
È allarme aviaria in alcuni Paesi del Sud America, con alcuni Stati come Argentina e Uruguay che dichiarano l’emergenza sanitaria. Ma la paura di un nuovo virus, dopo tre anni di pandemia da Covid-19, va ben oltre i confini sudamericani e l’Organizzazione Mondiale della Sanità lancia un monito ben preciso: “Dopo che l’influenza ha contagiato alcuni mammiferi, il timore è che la malattia possa raggiungere anche l’uomo. Esortiamo alla vigilanza perché “anche se al momento il rischio è basso non possiamo presumere che rimarrà tale e dobbiamo prepararci a qualsiasi cambiamento“.
I casi che sono stati segnalati fanno dunque alzare l’attenzione anche da parte dei vertici dell’Oms, che raccomandano di “rafforzare la sorveglianza in ambienti in cui interagiscono esseri umani e animali d’allevamento o selvatici“. L’Organizzazione Mondiale della Sanità inoltre ricorda: “Da quando H5N1 è emerso per la prima volta nel 1996, abbiamo assistito solo a trasmissioni rare da e tra esseri umani. Il virus si è diffuso ampiamente negli uccelli selvatici e nel pollame per 25 anni, ma la recente diffusione ai mammiferi desta preoccupazione”.
Ma come stanno realmente le cose? Dal 2021, l’Europa e l’America sono state colpite da un’epidemia di influenza aviaria che ha portato all’abbattimento di decine di milioni di pollame domestico, molti con il ceppo H5N1 del virus. E nelle ultime settimane si registrano nuove segnalazioni di infezioni in mammiferi tra cui visoni, lontre, volpi e leoni marini. Per adesso le situazioni più allarmanti sono in Argentina e in Uruguay, che hanno dichiarato lo stato di emergenza. Ma casi di aviaria sono stati segnalati anche nella zona del Cono Sud dopo che il virus è stato rilevato in precedenza in Venezuela, Perù, Colombia, Ecuador, Cile, Bolivia e Uruguay e prima ancora in Canada, Stati Uniti, Messico e Centro America.