5 Aprile 2022
Con la fine dello stato d’emergenza l’Italia si prepara ad una nuova stagione sanitaria.
Ma qual è lo stato di salute del Servizio Sanitario Nazionale?
Con l’obiettivo di monitorare le modalità e le possibilità di accesso dei cittadini al SSN – raccogliere, analizzare e rendere accessibili e liberamente utilizzabili i dati in un formato aperto (open data); evidenziare le criticità e cercare soluzioni operando in sinergia con decisori e stakeholder- nasce l’Osservatorio indipendente sull’accesso alle cure di Fondazione The Bridge. Hi – Healthcare Insights presentato nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte Rosaria Iardino, Presidente Fondazione The Bridge; Alessandro Venturi, Responsabile scientifico dell’Osservatorio; Annalisa Scopinaro, Portavoce delle associazioni componenti del Comitato Scientifico dell’Osservatorio; Mauro Giacomini, Professore associato di Bioingegneria presso il Dipartimento di Informatica, Bioingegneria, Robotica e Ingegneria dei Sistemi, Università di Genova; Francesco Saverio, Professore di Economia Sanitaria e Economia Politica – Research Director Economic Evaluation and HTA (EEHTA) CEIS, Facoltà Di Economia, Università degli Studi di Tor Vergata, Roma; Nicola Cordone, Rappresentante Presidente Unione Buddhista Italiana.
Sulla base di un’analisi delle informazioni reperibili sulle liste d’attesa gestite dalle regioni in base al Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PINGLA ) 2019-2021,ed esercitando il diritto di accesso alle informazioni della Pubblica Amministrazione, l’Osservatorio ha inviato alle Regioni delle richieste di accesso civico generalizzato sui tempi medi di attesa per ogni mese del 2019 e del 2020, per ciascuna prestazione ambulatoriale e per ciascuna prestazione di ricovero soggetta a monitoraggio. Ha adottato 3 parametri di valutazione – accessibilità, usabilità e completezza – analizzati attraverso indicatori di performance (da 1 a 3) per renderli maggiormente esaustivi. Ha lavorato sui dati per renderli omogenei tra loro e dunque comparabili. Ha analizzato i dati dal punto di vista qualitativo, al fine di valutare sia il grado di trasparenza e di accessibilità alle informazioni delle Regioni che il grado di completezza, leggibilità per il cittadino/usabilità e interoperabilità per il tecnico, dei dati forniti. Ha quindi analizzato i dati dal punto di vista quantitativo al fine di ottenere un quadro esaustivo sui tempi d’attesa in Italia. Ha, infine, reso accessibili i dati su un portale online dedicato in formato aperto e seguendo una logica di data federation così da essere liberamente utilizzabili da chiunque.
Il Piano Nazionale di riferimento ha messo in evidenza, in primo luogo, una disomogeneità di raccolta dei dati imputabile alle linee previste, che per la troppo ampia possibilità di rendicontazione richiedono alle regioni un importante lavoro di inserimento che però non risulta efficace in termini di lettura e analisi omogenee del quadro nazionale. Si evidenzia altresì che con questa modalità non è possibile massimizzare la produzione di risultati in termini di confrontabilità e, quindi, viene meno l’obiettivo di reddittività delle analisi anche in ottica di politiche sanitarie future.