18 Settembre 2024
Secondo uno studio della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, una donna in gravidanza su sei che partorisce è positiva al COVID-19. Su un totale di 404 parti, avvenuti in 12 strutture italiane, ben 65 sono avvenuti in area Covid, nella settimana 18-25 gennaio 2022. Complessivamente il 16% delle donne ha contratto l’infezione da Sars-CoV-2 ed ha partorito con il virus. Tra quelle risultate positive al momento del parto, il 60% non era vaccinato e il 5% aveva sviluppato sintomi respiratori e polmonari tipici della malattia. Un solo neonato, figlio di una non vaccinata, ha contratto l’infezione.
“La presenza di pazienti gravide positive – ha spiegato Giovanni Migliore, presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) – pone un problema dal punto di vista gestionale: a differenza di tante altre condizioni di positività che possono essere gestite in reparti multidiscliplinari, una partoriente positiva al Covid va ricoverata nei reparti di Ostetricia e questo impone la duplicazione dei percorsi per l’assistenza di pazienti negative e positive, che devono essere separate, con il conseguente raddoppio delle risorse necessario. Occorre rivolgere ancora una volta un appello alla vaccinazione a tutte le donne incinte che ancora non hanno aderito alla campagna“.
Il presidente ha anche aggiunto che “il rischio, con l’ampia circolazione di Omicron, di avere l’infezione da Sars-Cov-2 durante i 9 mesi, nei quali la donna è più suscettibile, è altissimo e può generare complicanze nella gravidanza, per la salute della donna e del bambino. La vaccinazione in gravidanza è utile per prevenire l’infezione e minimizzare rischi di complicanze“.
Il presidente della Fiaso ha quindi sottolineato che “la profilassi vaccinale è sicura per la madre e per il bambino, protegge entrambi durante la gravidanza e difende il bambino dal virus anche dopo la nascita. Vaccinarsi è il primo regalo che una madre possa fare a suo figlio“.