18 Settembre 2024
Una sindrome poco conosciuta,
ma tanto diffusa…
Prendendo spunto da una trasmissione televisiva di ampio respiro culturale e che proponeva agli intervistati di dire la loro sul detto “piangere lacrime di coccodrillo” e che cosa significasse per loro, mi è tornata alla mente l’esistenza di una Sindrome detta proprio “DELLE LACRIME DI COCCODRILLO”.
Le risposte al giornalista sono state varie e multiformi, quasi tutte però avevano la stessa significazione e cioè che la leggenda racconta che il coccodrillo dopo aver divorato una preda, piange, lasciando spazio ad una interpretazione riferita ai comportamenti umani; laddove si voglia dimostrare dispiacimento per una azione negativa fatta – piangendo – quando invece in cuor proprio la persona se ne compiace (denotando ipocrisia!). Insomma, si dimostra dispiacere per una cosa accaduta arrecando dolore a qualcuno, versando lacrime, mentre nel proprio animo quasi… quasi…se ne gioisce!
Questo detto risale già ai tempi degli antichi Greci, che definivano “LACRIME MEGARESI” (riferito agli abitanti di MEGARA, città della Grecia) le lagnanze dei cittadini di quella città, ritenuti falsi, bugiardi e ipocriti, dagli Ateniesi.
In verità il detto trae origine dal mito, secondo cui i coccodrilli verserebbero lacrime di pentimento, dopo aver ucciso le loro prede o dopo averle divorate. Esistono diverse varianti di questo mito: tra queste quella riferita in modo specifico al caso di coccodrilli che divorano prede umane, come anche quella riferita alle femmine del coccodrillo che verserebbero lacrime dopo aver divorato i propri piccoli, appena dati alla luce.
Così da questo “detto” è nato il nome di una Sindrome vera e propria col nome di “SINDROME DELLE LACRIME DI COCCODRILLO”, osservata da Hermann Oppenheim e J. Van Engelen nel 1913, ma descritta ufficialmente da F. A. Bogorad nel 1928, dandole il nome di “KROKODILSTRANENPFANOMEN”, chiamata poi Sindrome di Bogorad.
Di cosa si tratta?
Bogorad prese spunto per la sua denominazione, rifacendosi alla credenza popolare che il coccodrillo piange dopo aver divorato la sua vittima.
Dal punto di vista clinico questa lacrimazione è nella gran parte dei casi dovuta alla paralisi del VII Paio dei nervi cranici, il N. Facciale; possono coesistere “ageusia, tic facciali, ipertonia di alcuni muscoli mimici”. Ma degna di nota è l’osservazione di Chorobski, secondo cui la lacrimazione sarebbe direttamente in rapporto a stimolazione delle fibre gustative, dal momento che la deglutizione passiva (ossia senza alcun cibo né bevanda) e la stimolazione meccanica non la provocano; né questa lacrimazione va confusa con la fuoriuscita di lacrime dal sacco congiuntivale in caso di ectropion per paralisi di Bell. Nella S. di Bogorad non sussiste infatti ectoprion e il dotto lacrimale è perfettamente pervio.
Invero, dal punto di vista etiologico si tratterebbe di una alterata direzione dei cilindrassi del N. Facciale colpito, durante il processo di rigenerazione. Com’è noto, le fibre che innervano le ghiandole lacrimali, si originano dal nucleo Salivatorio del Ponte e raggiungono il trigemino insieme con il facciale attraverso il ganglio genicolato ed il grande nucleo petroso superficiale. Pertanto, in caso di alterata rigenerazione, le fibre nervose salivari si dirigerebbero verso quelle lacrimali, stimolandole e producendo lacrime. È anche possibile un effetto “crociato” nel senso che dalla sede della lesione impulsi motori si trasformerebbero in effetti secretori, cosicché con la masticazione, oltre alla produzione fisiologica di salivazione, si aggiunge anche la secrezione delle lacrime, data dalla stessa stimolazione secretoria delle fibre nervose salivari che, per mero “errore” di rigenerazione, diventano stimolatrici lacrimali.
Ecco realizzato e giustificato l’effetto della “SINDROME DELLE LACRIME DI COCCODRILLO”, durante e dopo un pasto, sindrome che colpisce molte persone, oggi più che mai, soprattutto in campo politico, a seguito di decisioni controverse e apparentemente a favore del popolo, e che invece fanno rimpiangere quei politici che le hanno prese, giustificandosi davanti alla gente, lacrimando da bravi “istrioni”, mentre comunque le decisioni restano prese!
Dr. Gian Piero Sbaraglia,
già Primario di Otorinolaringoiatria,
Consulente Tecnico d’Ufficio Tribunale di Roma,
Direttore Sanitario e Scientifico
Centro di Formazione BLS-D, PBLSD, accreditato ARES-118 e IRC,
Misericordia di Roma Centro