18 Settembre 2024 
La decisione sul vaccino è arrivata al termine della riunione del comitato per la sicurezza dell’Ema. L’agenzia definisce il farmaco “sicuro ed efficace” ed esclude che sia associato ad un aumento complessivo di casi di trombosi. Da oggi dunque riparte la campagna, sia in Italia che nel resto d’Europa.
Può riprendere il piano di vaccinazioni anti-Covid, anche con l’inoculazione del vaccino AstraZeneca, bloccato nei giorni scorsi per una serie di approfondimenti, dopo alcuni casi di “morte sospette” che, a quanto si apprende, non sarebbero correlate a questo farmaco. Il PRAC – comitato sulla sicurezza dell’EMA, al termine della riunione straordinaria che aveva al centro le indagini sul vaccino AstraZeneca contro il Covid-19 e sugli eventi tromboembolici insorti dopo la somministrazione, è giunto infatti ad “una chiara conclusione scientifica”: la direttrice esecutiva Emer Cooke ha infatti spiegato che “Questo è un vaccino sicuro ed efficace e i suoi benefici e la protezione delle persone dal COVID-19 e dai rischi associati e ospedalizzazioni superano i possibili rischi”.
Anche in Italia, dove la notizia è stata accolta con soddisfazione dal premier Mario Draghi, si riprenderà a vaccinare già da oggi con questo vaccino. L’Aifa in una nota conferma: “Si riparte immediatamente con la somministrazione del farmaco. Sentito il Ministro della Salute, la Direzione generale della Prevenzione e il Consiglio Superiore di Sanità, Aifa rende noto che sono venute meno le ragioni alla base del divieto d’uso in via precauzionale dei lotti del vaccino, emanato il 15 marzo 2021. Pertanto, domani, non appena il Comitato per i farmaci ad uso umano (CHMP) rilascerà il proprio parere, Aifa procederà a revocare il divieto d’uso del vaccino AstraZeneca, consentendo così una completa ripresa della campagna vaccinale”.
Il vaccino AstraZeneca infatti, come indicato nella nota dell’EMA, “non è associato all’aumento del rischio complessivo di trombosi. I casi di trombosi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca sono inferiori a quelli che avvengono tra la popolazione non vaccinata”. Al 16 marzo sono stati segnalati 7 casi di coagulazione intravascolare e 18 casi di trombosi su quasi 20 milioni di persone vaccinate (25 casi totali).
