18 Settembre 2024
“L’importante non è cambiare il paesaggio, ma il modo di guardarlo”. Partendo da questa citazione, Marco Porcelli, laureato in Economia ed insegnante di pianoforte, ha deciso di non focalizzarsi sul deficit dei disabili, ma di andare oltre. Con l’Associazione “Cantare Suonando” valorizza le loro doti musicali e la loro personalità.
Quando è nata l’associazione “Cantare Suonando” e con quale obiettivo?
Nel 1997 nasce “Cantare Suonando”, associazione di promozione sociale, che ha come scopo l’insegnamento della musica a persone con disabilità psicofisica. Si impartiscono lezioni individuali per far apprendere la notazione musicale, per imparare a suonare uno strumento, fino all’esecuzione di brani in concerti pubblici; il tutto senza utilizzare metodi alternativi alla didattica tradizionale. Attualmente l’unico corso attivato è quello della tastiera elettronica e/o pianoforte in quanto il docente titolato deve essere in possesso del relativo diploma di strumento. La proposta è quella di avvicinarsi alla musica in un’ottica formativa, non tanto come mezzo per arrivare a finalità di tipo terapeutico, ma come il fine. La musica eseguita spazia dalla leggera alla classica, dalla popolare a musiche originali. L’esecuzione pubblica dei brani è il prodotto culturale finale del percorso di studio effettuato, visibile e trasparente a tutti.
Con che spirito portate avanti i progetti dell’Associazione?
Il nostro motto è” È musica per vivere, è musica per credere che la vita è in me, mi da forza per vincere”. Questo per dire che gli allievi fanno musica per loro stessi, traducendo questo spirito nell’entusiasmo dello studio, nella gioia di imparare, nella costanza dell’impegno.
Alla base di tutto c’è l’apprendimento della musica e delle note musicali; per chi non riesce, si cerca di usare la memoria, anche se attualmente quasi tutti gli allievi hanno imparato a riconoscere le note e a conoscere la tastiera elettronica (distinguendo i tasti neri e bianchi) senza usare alcuna facilitazione.
Diversi allievi hanno appreso non solo la chiave di base (quella di violino) ma anche la chiave di basso. Inoltre è stato avviato recentemente il corso di solfeggio e teoria,che al momento vede coinvolti 8 studenti. Alla lezione individuale settimanale può partecipare anche il familiare che, se lo desidera, può farsi carico delle ripetizioni musicali durante la settimana e imparare anche lui la musica (il recupero “riabilitativo” da parte del familiare è determinante per un’attività così difficile, e da ammirare!!!).
Siete stati inoltre protagonisti di molti concerti di successo. Che esperienze sono state?
Possiamo contare circa 80 esibizioni all’anno. Tra le più significative ricordiamo: Modena (Festival delle abilità differenti), Università di psicologia di Padova, Verona (La Grande Sfida), Vicenza, Parlamento Europeo di Strasburgo, Cortina d’Ampezzo, tournee in Sardegna, Budapest, Imola, Lourdes, Loreto, Genova, Lucca, Castelfranco Veneto, Montesilvano e Milano (convegno nazionale Movimento per la Vita), università di Padova per l’inaugurazione del corso di laurea 2018 sull’Inclusione (General Course) … Ma non vogliamo dimenticare gli importantissimi interventi musicali nelle strutture residenziali protette per anziani, dove i nostri ragazzi diventano loro medesimi volontari, rendendo piacevole il pomeriggio agli ospiti che ci vogliono tanto bene! Prima del Covid la media era di quasi 50 concerti all’anno.
E quali sono i vostri prossimi obiettivi?
L’obiettivo più nobile e prestigioso sarà quello di preparare gli allievi alla collaborazione nell’insegnamento della musica: un sogno realizzabile, dove il musicista disabile da assistito diventa assistente. I confini tra abile e disabile si sfumano quando l’allievo riesca a suonare brani musicali “normali”, e il problema di come includersi o integrarsi e con chi si pone di meno: se si sa suonare, quale è il problema?
Quando si diventa autentici professionisti dell’insegnamento allora tutto il nostro atteggiamento, lo stile di vita e il comportamento ne risentirà, a partire dal forte legame non solo di natura professionale ma anche affettivo conseguente che potrà sorgere nel rapporto con il soggetto disabile. Ne dobbiamo essere onorati!
In che modo questi ragazzi riescono a superare i loro limiti? Come la musica riesce a tirare fuori il meglio di ognuno di loro?
Con l’attività concertistica, che sia in presenza o online, si valorizza al massimo l’autostima, l’integrazione e la socialità; c’è poi una componente fondamentale: lo stress e la capacità di autocontrollo. Inoltre suonare davanti a qualcuno aiuta a capire quali sono le difficoltà e i punti deboli, questo non si percepisce quando si suona senza pubblico (e vale per tutti, abili e disabili). Ecco perché è fondamentale esibirsi, esibirsi, esibirsi. E ciò non può fare altro che bene!La musica crea in noi mille emozioni: ci rilassa, ci emoziona, ci eccita, ci agita, ci intimorisce, ci rilassa.
Covid non vi ha fermato ed anzi avete dato vita ad un nuovo progetto online: ce lo raccontate?
A partire da marzo 2020 a seguito dell’emergenza Covid, l’associazione ha affrontato una nuova sfida: la didattica a distanza. Garantendo nel periodo emergenziale l’insegnamento senza alcuna interruzione (comprese domeniche e festività), si è raggiunto un ulteriore sviluppo delle abilità cognitive dell’allievo e della sua autonomia esecutiva. Ci siamo chiesti: come potevano i nostri allievi mostrare al loro pubblico i progressi raggiunti, rendere visibili le proprie capacità artistico musicali e far ascoltare i nuovi brani imparati? Dunque è nato così il nostro F.M.O. (Festival Musicale Online). Sono filmati in diretta, girati dai genitori o dall’insegnante, ed ogni esibizione dei ragazzi viene pubblicata sulla pagina “Marco Porcelli Facebook”. Siete tutti invitati a diventare nostri amici!
Avete aderito al network di “Cultura e Salute”. Cosa vi ha colpito di questo portale? Quali valori ne condividete?
Portiamo avanti la formazione individuale musicale basata sull’apprendimento delle note, che rappresentano dei “concetti astratti” ed è proprio grazie all’astrazione che aumentano le abilità cognitive, fisiche e comportamentali. Se solo pensiamo che con 7 note è stata creata una letteratura musicale infinita, combinata nei più svariati modi, da menti geniali come Bach a Beethoven e Chopin, allora riconosciamo all’arte un valore unico. Se è vero che la letteratura musicale è stata codificata e analizzata, spezzettata nelle sue componenti per darne una teorizzazione storica, temporale, estetica, formale e armonica, è anche vero che di essa resta una parte che non potrà mai essere codifica, legata all’inconscio e ai sentimenti più interiori. Meraviglioso il potere dell’Arte Musica, della formazione e della cultura, doni così preziosi!!! L’allenamento della nostra mente ci fa stare bene a livello cognitivo, fisico e comportamentale.Fondamentale è per il controllo delle emozioni: Stress, agitazione, eccitazione, adrenalina, rilassamento, piacere, gioia, tristezza, bellezza. L’arte è benessere: la musica migliora la postura, la respirazione con il solfeggio, l’uso della parola con la vocalità, modifica automatismi dovuti alle caratteristiche del soggetto, come il dondolio ripetuto… tutto questo per noi può essere fatto attraverso la formazione astratta musicale. Ma per questo abbiamo bisogno di un supporto scientifico che avvalori il nostro modo di agire e di pensare. E per questo ci sentiamo privilegiati per aver avuto l’opportunità di aderire al Network “Cultura è salute”.