18 Settembre 2024
Nei primi tre mesi del nuovo anno il governo annuncia che inizierà la distribuzione su larga scala, partendo dal personale medico, sanitario e dalle Rsa: in campo anche lʼesercito.
Saranno complessivamente 202 milioni le dosi di vaccino anti-Covid disponibili dal primo trimestre del 2021:inizialmente la priorità sarà data al personale medico, sanitario e alle Rsa. Per quanto riguarda invece la popolazione il vaccino sarà destinato prima agli over-80, poi alla fascia 60/70 anni e man mano alle altre fasce come i lavoratori essenziali, compresi quelli della scuola. Per la distribuzione è previsto anche il coinvolgimento dell’esercito. Come già ribadito dal ministro della Salute, Roberto Speranza, secondo un’ottica europea, non si partirà con l’obbligo vaccinale, ma con la persuasione e informazione dei cittadini. L’obiettivo è raggiungere l’immunità di gregge, il che significherà in futuro poter vaccinare 40 milioni di italiani.
“Ogni dose di vaccino, in base alle conoscenze attuali, ha bisogno di richiamo e non sappiamo di quanto ci sia immunità” ha spiegato ancora Roberto Speranza, illustrando il piano di distribuzione su larga scala. “Quel che è certo è che tra i primi vaccini che saranno disponibili in Italia c’è quello della Pfizer, che arriverà tra il 23 e il 26 gennaio e le dosi andranno direttamente ai 300 punti di arrivo individuati, che sono gli ospedali”. Il piano prevede inoltre che la distribuzione del vaccino sia interamente statale: la gestione sarà centralizzata.
Dopo una prima fase in cui le vaccinazioni riguarderanno le categorie più a rischio, si procederà alle vaccinazioni di massa, utilizzando grandi spazi pubblici come palestre, spazi aperti e fiere. Nel piano del ministro Speranza, inoltre, si rileva come non si possa far coincidere la terza eventuale ondata con la campagna vaccinale: per questo l’obiettivo primario resta ora la flessione della curva epidemiologica.