9 Aprile 2025
Da domani a Roma e fino al 13 aprile 2025, a ingresso gratuito fino a esaurimento posti,presso il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, la quindicesima edizione de Lo Spiraglio Filmfestival della salute mentale. Diretto da Federico Russo per la parte scientifica e da Franco Montini per quella artistica e organizzato dal Dipartimento Salute Mentale della ASL Roma 1 e ROMA CAPITALE in collaborazione con il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, il festival, che quest’anno premia il regista e sceneggiatore Paolo Genovese, è ormai un appuntamento fondamentale per capire, pensare e conoscere a fondo il mondo della salute mentale. Lo Spiraglio Filmfestival della salute mentale si innesta sempre più nel crescente interesse pubblico e mediatico verso i temi della salute mentale, sempre meno tabù e sempre più rappresentati anche in ambito artistico.

Sarà l’evento speciale Noi Siamo Infinito/I giovani e le istituzioni ad aprire il Festival giovedì 10 aprile alle 10.00 con la proiezione del cortometraggio vincitore del Premio Luciano De Feo – Pensiero Scientifico Editore, Tracciamenti di Edoardo Anziano, Francesca Cicculli, Roberta Lancellotti che saranno in sala per dialogare con il pubblico: nel vuoto della sanità pubblica, si sono imposte le piattaforme di telepsicologia private. Tracciamenti svela l’uso spregiudicato che le aziende di psicologia online fanno del marketing digitale.
Durante la mattinata, introdotta dal Direttore Scientifico Federico Russo e dal Direttore Artistico Franco Montini, si susseguiranno i saluti e gli interventi di esponenti di Regione Lazio, Roma Capitale, Fondazione Roma Solidale, Maxxi e di numerosi operatori dei Dipartimenti di Salute Mentale delle ASL sul tema giovani e salute mentale. Tre i panel in programma: Non sono emergenza condotto da Marco Rossi Doria – Presidente dell’Impresa Sociale Con i Bambini; Generazioni a cura di Actionaid e Che servizi per i giovani? Con Gianluigi di Cesare – DSM Asl Roma 1, Stefano Milano – DSM Asl Roma 2 e Martina Curto – DSM Asl Roma 3 al termine dei quali è previsto uno spazio di discussione con il pubblico.
Con una fitta serie di appuntamenti il gruppo integrato di selezionatori (critici cinematografici, volontari, operatori, utenti e stagisti dei servizi di salute mentale) ha selezionato tra i 180 film arrivati questo anno otto lungometraggi e sedici cortometraggi per la fase finale del concorso.
Tra gli otto lungometraggi in concorso, film di finzione e documentari sia italiani che stranieri. Tra i docufilm Ogni pensiero vola di Alice Ambrogi, racconta le vicende di sei giovani che frequentano il centro diurno della Asl di Roma 1, Constantin di Bessarabia di Constantin Rusu, protagonista un giovane moldavo emigrato in Italia in tenera età, che a pochi mesi dal suo matrimonio decide di recarsi nel suo paese di origine per riscoprire le sue radici e trovare la propria identità. Persone di Carlo A. Bachschimidt mette a contrasto le vecchie pratiche legate al sistema manicomiale e la possibilità di operare bene. Fuori di Lucia Ceracchi è un viaggio durato quattro anni all’interno di una comunità psichiatrica. Sul versante della finzione da segnalare Il mio compleanno, opera prima di Christian Filippi, presentato alla Biennale College al Festival di Venezia con Silvia D’Amico, Simone Liberati e Zackari Elmas rivelazione ad Alice nella Città, protagonista un diciottenne cresciuto in una casa-famiglia e desideroso di riunirsi alla madre. Il tema della maternità, raccontato attraverso il drammatico confronto fra due donne, è anche al centro dell’inquietante film francese Le ravissement di Iris Kaltenback mentre Il Soldato senza nome di Claudio Ripalti racconta il recupero dei soldati di ritorno dal fronte attraverso il racconto di sé e le pioneristiche terapie del lavoro del Dottor Gaetano Boschi. E ancora San Damiano di Gregorio Sassoli e Aleajandro Cifuentes che vede al centro del racconto la comunità emarginata dei senzatetto che vivono alla Stazione Termini.
Tra i cortometraggi italiani, Alberto Paolini di Anna Maria De Luca, documentario che racconta la storia di Alberto Paolini ingiustamente rinchiuso in manicomio per 42 anni; Un mare oscuro – Dentro la depressione di Nanni Delbecchi e Vito Oliva, lavoro di montaggio che assembla le testimonianze di due psichiatri, di tre malati e flash di film sul tema; Parlami di te di Maris Muzzelli e Aurora Verducci nel quale un gruppo di donne, vittime di disturbi legati all’alimentazione raccontano le proprie esperienze. A seguire Let me be your mirror di Noemi Gentiluomo, girato nel Padiglione 14 dell’ospedale psichiatrico di Santa Maria della Pietà, in cui un gruppo di ragazze affronta i disturbi alimentari sotto la supervisione del personale medico. Ad accompagnarle, le lettere degli ex pazienti del manicomio, chiuso con la legge Basaglia nel 1978. In La voce dei figli. Mattia di Luigi Perelli, Mattia che ha 12 anni quando la madre si suicida, reagisce alla perdita con la violenza, prima in strada, dove e con chi capita, poi con la boxe, adesso con il calcio Fiorentino, unico romano ammesso alla corte dei Verdi di San Giovanni.
Fucking Boobs e mani a terra diPaolo Cipollettaracconta l’incontro casuale di due ragazzi affetti dalla sindrome di Tourette in un centro di terapia cognitivo comportamentale, mentre Dopo esco di Marina Caputoaffronta iltema del malessere derivantedall’isolamento cronico.
Chiudono la selezione italiana il criptico Thinkle di Chiara Amenta, Claudia Antonioli, Enrica Carpentieri, Giorgia D’Aleo, Fabio La Gattuta, Gabriele Minotti, Bianca Santarelli, T.I.N.A. di Marco Mazzone, incontro tra giovani che si interrogano sulle aspettative di un mondo del lavoro spietato e impersonale, Faccia a faccia di Matteo Zanga prodotto dal laboratorio multimediale della Comunità Riabilitativa di Piario ed il già citato Tracciamenti di Edoardo Anziano, Francesca Cicculli, Roberta Lancellotti.
Tra gli internazionali Ryan Can’t Read di Rhys Chapman cheracconta la commovente storia del giovane Ryan contro l’analfabetismo, l’afghano Hatch di Alireza Kazemipour sul rapporto madre-figlio, Room Taken di Tj O’Grady Peyton, storia di un legame speciale tra un ragazzo e un’anziana cieca, Eksi Bir di Omer Ferhat Ozmen ambientato in un movimentato condominio turco e Fito di Carlos Farina in cui Fito dalla vita routinaria in una notte ha una rivelazione che cambia il suo modo di vivere le cose.
Tra i numerosi eventi la proiezione di Qualcuno volò sul nido del cuculo, di Milos Forman. Il film, che questo anno compie 50 anni dalla sua uscita, sarà presentato nel pomeriggio di giovedì 10 aprile da Vittorio Lingiardi, saggista, psichiatra, psicoanalista e professore ordinario dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.
La mattinata di Venerdì 11 aprile sarà dedicata al tema Chi cura chi cura? La salute e il benessere degli operatori sanitari. Condotta dal Docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Ambrogio Scognamiglio, ideatore e formatore esperienziale del Metodo D.O.S.E â, si tratta di una vera e propria seduta esperienziale che coinvolge i professionisti del settore per guardare al proprio funzionamento e a quello dei gruppi di lavoro. Questo evento è realizzato in collaborazione con Club Medici e Cultura è Salute.
Domenica 13 aprile dalle ore 19.00, durante la cerimonia finale verranno assegnati i premi del festival.
Oltre ai premi destinati ai film in concorso è previsto un riconoscimento speciale ad un artista che si sia particolarmente distinto per l’impegno sul tema della salute mentale e quest’anno Il Premio “Lo Spiraglio Fondazione Roma Solidale Onlus” non poteva che essere attribuito al regista Paolo Genovese, che, dopo aver raccontato, con Perfetti sconosciuti, la via segreta delle persone, ha approfondito la propria indagine addentrandosi con Follemente, film evento di questa stagione, nella mente e nell’inconscio.
La giuria, formata dai registi Marco Amenta e Margherita Ferri, la psichiatra Ilaria Cuomo e i professori Teresa de Paola e Angelo Tanese, assegnerà il Premio “Fausto Antonucci” al miglior cortometraggio e il Premio “Jorge Garcia Badaracco – Fondazione Maria Elisa Mitre” al miglior lungometraggio.
Il Premio SAMIFO assegnato da una giuria dedicata composta dalla psicoterapeuta Carmela Matarazzo, dal performer congolese Bing Gbatshu e dal produttore e attore Maximiliano Gigliucci sceglierà invece il film che meglio saprà ritrarre/esprimere/raffigurare aspetti legati alla transculturalità e alla vulnerabilità delle persone migranti. Il “Premio Luciano De Feo” del Pensiero Scientifico Editore come dettoè stato assegnato al cortometraggio Tracciamenti, di Edoardo Anziano, Francesca Cicculli, Roberta Lancellotti, che sarà proiettato nella giornata di apertura. La giuria popolare assegnerà infine il Premio del Pubblico dello Spiraglio, un riconoscimento al film in concorso che abbia riscosso il maggior gradimento da parte degli spettatori presenti in sala.