Cultura è Salute

Addio a Eugenio Borgna: nel 2020 parlò così di “Cultura è Salute”

5 Dicembre 2024

Si è spento a 94 anni Eugenio Borgna, l’illustre psichiatra famoso per aver rivoluzionato la salute mentale. Borgna è stato infatti un esponente dell’antipsichiatria, quel movimento che nel 1978 portò alla chiusura dei manicomi e alla cosiddetta “legge Basaglia”. Nel corso della sua lunga carriera ha scritto e parlato diffusamente di emozioni e relazioni; è stato docente di Clinica delle malattie nervose e mentali dell’Università degli Studi di Milano ed era primario emerito di Psichiatria dell’Ospedale Maggiore di Novara. Considerato uno dei massimi esponenti di sempre della psichiatra, nel 2020 era intervenuto sulla nostra rivista “La voce dei medici” ed aveva commentato con grande slancio ed entusiasmo il nostro progetto di “Cultura è Salute”. Vi riproponiamo il suo intervento:

Gentile dott.ssa Ester Dominici, le sono grato della sua mail che Sonia Scarpante mi aveva annunciato e non posso non complimentarmi con lei per questa splendida iniziativa della quale, sì, come lei scrive, arte, salute, benessere si intrecciano, cogliendo fino in fondo gli aspetti così complessi di ogni forma di malattia che non è mai sola, ma che si accompagna a continui risvolti psicologici e culturali.

Come cerco di delineare nel mio testo “Saggezza” è importante divenire testimoni di una medicina che come la psichiatria, solo se è gentile e umana, riesce a svolgere fino in fondo quelli che sono gli orizzonti complessi e luminosi della cura. Le parole sono importanti e devono rappresentare un dono verso chi andiamo ad incontrare, ad accompagnare. Come è importante prendersi cura dell’insegnamento in medicina perché a quelle parole ci si deve rivolgere con tatto, in punta di piedi, con l’ascolto attento che è strumento fecondo per costruire una relazione profonda e fiduciaria, arricchente per tutta la nostra comunità di Destino. Va rivisitato anche il tema della relazione fra salute e malattia, che rischia ogni volta di perdere i contatti con la narrazione delle storie della vita dei pazienti, che tutti noi siamo un giorno o l’altro nella vita. Sono temi che, come ben sappiamo, anche in psichiatria faticano ad essere accolti e svolti.

E ancora alle parole come “Arte che cura” mi rivolgo in un atto di speranza verso il futuro che desideriamo costruire insieme. L’Arte della parola è da rivalutare, impreziosire. Le parole non sono di questo mondo, sono un mondo a sé stante, sono creature viventi, sono prigioni sigillate dal mistero, e a ciascuno di noi è
assegnato il compito di togliere a mano a mano questi sigilli, al fine di spalancarne
il senso…. scegliere le parole capaci di fare del bene, e di essere portatrici di cura,
è un lavoro: molto faticoso… le parole che ci salvano, le parole sagge, non sono
facili da trovare… le emozioni e le passioni sono rivelatrici del senso e del destino
dell’esistenza… Le parole vivono, si modulano, sfuggono, si modificano nelle diverse situazioni in cui ci veniamo a trovare, e non sono mai inerti e mute, ma dicono
sempre qualcosa, sono impegnative per chi le dice, e per chi le ascolta, cambiano di
significato nella misura in cui cambiano i nostri stati d’animo e le nostre emozioni, le
nostre attese e le nostre speranze
(Eugenio Borgna. Saggezza Bologna, Il Mulino,
2019).

Desidero porgervi i miei vivi complimenti per le vostre attività e per la passione che anima le vostre capacità. Una iniziativa di questa ampiezza culturale e umana, mi sembra davvero straordinaria anche per la fortuna di vivere in una delle città più sconvolgenti per la bellezza e la storia, come Roma. Non posso se non ringraziarla e dirle che seguirei senz’altro, se la cosa non le costa molta fatica, quelle che saranno le loro iniziative.