20 Novembre 2024
Premessa: la domanda, così come è posta, ci induce a qualche punto di riflessione, anche se del tutto personale. La prima riguarda gli Adolescenti, ragazzi arrivati all’età adolescenziale di certo vissuti in un ambito familiare e quindi, si spera, supportati e guidati dalla famiglia ovvero dai loro genitori. La seconda è il tema della salute che da sempre, almeno nella normalità, è affidato di regola alla famiglia. Ora, che oggi i due termini “Adolescenti” e “Salute” costituiscano un unicum con la domanda “chi si prende cura di loro?”, sembrerebbe dare per scontato che la famiglia sia stata (ed è latitante) fino all’età adolescenziale, cioè nel cammino tra la fase della fanciullezza e quella della maturità, così da porre questa domanda. Sì, è sottinteso che nella famiglia ci sia all’occorrenza l’aiuto del medico di famiglia, ma spesso “l’automedicazione o la poca attenzione, la fanno da padrona”. Di sicuro gli adolescenti di oggi, non ci vuole molto a vederlo e capirlo, sono assai diversi dai loro predecessori, e pure in senso negativo, cosa assai preoccupante. Sono di tutti i giorni gli episodi di violenza delle baby-gang e degli stessi singoli ragazzi o ragazzini nelle scuole, nelle strade, negli stadi, discoteche, ma quello che colpisce di più è la loro perdita di punti di riferimento etici, morali che dovrebbero fare da freno al loro pensare ed agire.
Le cronache nere di questi ultimi anni, che hanno per attori e spettatori proprio questi adolescenti, ce lo dimostrano chiaramente, per cui troviamo superfluo starlo qui a raccontare, quando le stesse cronache hanno riempito i palinsesti di tutti i mezzi di comunicazione, oltre ad essere stati argomento di innumerevoli programmi radio-tv. Quindi, fatta questa premessa, il tema su-esposto dovrebbe mettere in evidenza un lato anormale, per non dire malato, degli Adolescenti di oggi, se poi vengono poste a seguire altre domande. Per cui lo stesso tema dovrebbe essere titolato: “Adolescenti di oggi: quale suggerimenti per arginare il fenomeno del loro cambiamento culturale – caratteriale in termini negativi?”. Di fronte ai loro atteggiamenti di certo patologici, essi – e questo sembra essere la cosa più grave! – non ne hanno contezza, ritenendo certe azioni, ieri delittuose, oggi invece ammissibili. Non è retorica, né da bacchettoni puntare il dito oggi sull’assenza della rete familiare, dovuta per lo più alla latitanza delle persone, dei genitori, che si danno al lavoro e che da sempre invece la natura li ha eletti quali guardiani e curanti dei loro figli. I genitori dovrebbero essere i primi curatores di questi Adolescenti, aiutati di sicuro da professionisti competenti nei vari settori di interesse.
Dott. Gian Piero Sbaraglia
Medico Chirurgo specializzato in Otorinolaringoiatria,
già Primario Otorinolaringoiatra,
C.T.U. del Tribunale Civile e Penale di Roma,
Direttore Sanitario e Scientifico Centro di Formazione
BLSD-PBLSD – Accreditato ARES 118-Lazio e IRC, Misericordia di Roma Centro – ROMA