Ricerche e Scoperte

“Giornata Mondiale del Tumore al Pancreas”: tra studi innovativi e l’importanza della ricerca

18 Novembre 2024

Il 21 novembre ricorre la “Giornata Mondiale del Tumore al Pancreas”: la Fondazione Nadia Valsecchi, tra i fondatori dell’Italian Pancreatic Cancer Community (IPCC), lancia una campagna di comunicazione per il mese di novembre e invita i cittadini a donare per sostenere la ricerca scientifica.

  • Il tumore al pancreas è la terza causa di morte per cancro nel mondo, con una sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi inferiore al 10%.
  • Fondazione Valsecchi è impegnata, attraverso la raccolta fondi, nel sostenere la ricerca scientifica sul tumore al pancreas, e in attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questa malattia.
  • Nel corso del mese di novembre, Fondazione Valsecchi e la rete di laboratori di ricerca IPCC – Italian Pancreatic Cancer Community, promuoveranno una campagna di comunicazione dal titolo “Non sarà un’eccezione”, per raccogliere fondi destinati alla ricerca.

Le metastasi sono cresciute, spero di non andarmene troppo presto”. È la confessione dell’attrice Eleonora Giorgi ospite di Verissimo, dove racconta la sua storia con un tumore al pancreas. Il tempo che rimane, ovvero, la speranza di vita, è un tema che colpisce in modo particolare i pazienti affetti da questa patologia. Si tratta infatti di una delle neoplasie più letali e difficili da diagnosticare, terza causa di morte per cancro nel mondo, con un tasso di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi inferiore al 10% a livello globale. Finalmente anche in Italia si parla di tumore al pancreas, che negli ultimi mesi ha trovato spazio mediatico in seguito alla morte dell’ex allenatore di calcio Sven-Goran Eriksson e, successivamente, dopo il recente annuncio della malattia da parte di Eleonora Giorgi. Eppure, si tratta di un tumore che colpisce quasi 15 mila persone l’anno in Italia, con un tasso di sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi pari all’11% negli uomini e al 12% nelle donne (dati AIOM – Associazione Italiana Oncologia Medica).

Nel 2023, erano 21.200 le persone viventi in Italia dopo una diagnosi di tumore al pancreas, un dato che sottolinea la necessità di rafforzare la ricerca e la sensibilizzazione su questa malattia. 

L’impegno di Fondazione Valsecchi e dell’IPCC

Fondazione Nadia Valsecchi, nata nel 2015, ha come missione principale il sostegno alla ricerca scientifica sul tumore al pancreas e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questa malattia. Grazie all’impegno costante della Fondazione, sono stati avviati e finanziati numerosi progetti di ricerca volti a comprendere i meccanismi biologici alla base di questo particolare tipo di cancro.  Un esempio concreto è la creazione della Italian Pancreatic Cancer Community (IPCC), una piattaforma che riunisce 13 laboratori di ricerca dedicati allo studio del tumore al pancreas. La IPCC ha l’obiettivo di accelerare la ricerca attraverso la collaborazione tra scienziati italiani e internazionali al fine di approfondire la comprensione biologica del tumore e identificare nuovi bersagli terapeutici.

Federica Valsecchi, fondatrice e presidente della Fondazione e figlia di Nadia Valsecchi, racconta: “Questo progetto è nato nel 2021, in piena pandemia, da uno scambio di opinioni con il Vincenzo Corbo, Professore presso Università degli studi di Verona. Ci siamo resi conto della necessità di connettere i ricercatori italiani in una piattaforma online che promuovesse l’interazione tra laboratori per accelerare la ricerca. Queste collaborazioni hanno già prodotto importanti pubblicazioni scientifiche”, per esempio la recente pubblicazione sulla prestigiosa rivista GUT

I 13 laboratori sono dislocati in tutta Italia, con la presenza di due poli al Sud, uno a Napoli (IGB-CNR) e uno a Lecce (CNR – Nanotec). A portare avanti la ricerca con impegno e caparbietà ci sono ben sette donne, responsabili dei laboratori di Torino, Milano, Lecce, Napoli e Amsterdam.

Lo scorso aprile si è tenuto a Padova il primo congresso IPCC, organizzato dall’Università di Padova e dal Veneto Institute of Molecular Medicine (VIMM). All’evento hanno partecipato circa cento ricercatori e ricercatrici provenienti da tutta Italia e dall’estero, con presentazioni che hanno messo in luce i recenti progressi scientifici nella comprensione della biologia del tumore al pancreas e le loro possibili implicazioni terapeutiche.

Il Prof. Vincenzo Corbo ha commentato: “IPCC ha permesso lo scambio di conoscenze e competenze all’interno di una rete di ricercatori Italiani che ha notevolmente accelerato e migliorato la qualità degli studi che ciascuno conduce nei propri laboratori”. 

La campagna di comunicazione: “Non sarà un’eccezione”

Quali sono i momenti preziosi che una maggiore aspettativa di vita potrebbe restituire alle persone affette da tumore al pancreas? Grazie ai progressi nella ricerca scientifica e al sostegno di chi dona, vivere questi momenti sarà sempre meno un’eccezione. La ricerca sta facendo passi avanti e ogni contributo può portare a risultati concreti, offrendo ai pazienti colpiti da questa patologia giorni preziosi che altrimenti sarebbero stati loro negati. Per l’intero mese di novembre, Fondazione Nadia Valsecchi lancia la campagna di sensibilizzazione “Non sarà un’eccezione”, con l’hashtag #Nonsaràuneccezione, per informare, sensibilizzare e coinvolgere i cittadini in iniziative di raccolta fondi a favore della ricerca scientifica sul tumore al pancreas. La campagna sarà centrata sui veri protagonisti della lotta contro questa malattia: i ricercatori e i 13 laboratori dell’Italian Pancreatic Cancer Community (IPCC), impegnati quotidianamente nello studio di nuove strategie per migliorare l’aspettativa di vita dei pazienti.

Attraverso i testimonial della campagna, Prof. Vincenzo Corbo e Dott.ssa Federica Marchesi, e grazie al contributo diretto dei ricercatori, il pubblico avrà l’opportunità di conoscere da vicino il lavoro straordinario che viene svolto all’interno di questi laboratori. Saranno proprio i ricercatori a raccontare in prima persona, attraverso i canali social della Fondazione, le sfide, le scoperte e l’impegno che mettono ogni giorno per cambiare il futuro dei malati di tumore al pancreas. Con video, interviste e post, spiegheranno il valore della ricerca e come le donazioni possano trasformarsi in nuove opportunità di speranza. La campagna sottolinea come ciò che oggi sembra un’eccezione – sopravvivere più a lungo al tumore al pancreas – possa, grazie ai progressi della ricerca scientifica, diventare una realtà per un numero crescente di persone.

L’importanza di donare alla ricerca scientifica

Ma per potenziare la ricerca scientifica servono finanziamenti. Per questo l’obiettivo principale di Fondazione Valsecchi, anche in occasione della campagna di questo novembre, è quella di raccogliere fondi destinati alla ricerca sul tumore al pancreas. Un esempio concreto di questo impegno si terrà nella giornata del 21 novembre, quando saranno consegnati due assegni a sostegno della ricerca scientifica, uno all’Università di Verona e uno all’Ospedale San Raffaele di Milano, grazie ai fondi raccolti nel 2023.

Altri due progetti sono stati selezionati quest’anno per essere finanziati con la raccolta fondi 2024:

  • Trattamento combinato per colpire il tumore: il tumore al pancreas è composto da cellule diverse che si adattano ai trattamenti. Questo progetto mira a sviluppare terapie combinate capaci di colpire contemporaneamente diversi sottotipi di cellule tumorali, prevenendo la loro resistenza e individuando nuovi bersagli. “Combattere il cancro è come affrontare una battaglia contro più nemici allo stesso tempo, ognuno dei quali risponde in modo diverso agli attacchi” specifica il Dr. Giuseppe Diaferia, dell’Istituto Oncologico Europeo IEO. “Il nostro obiettivo è studiare come diversi farmaci possano impedire alle cellule tumorali di sfuggire ai trattamenti”.
  • Migliorare l’immunoterapia modificando il metabolismo cellulare: le cellule tumorali hanno bisogno di alimentarsi voracemente per sostenere il proprio dispendio di energie, ma anche per nascondersi al sistema immunitario e sviluppare resistenza alle cure. In gergo scientifico, si dice che hanno un metabolismo accelerato, che tenta cioè di stare al passo con l’attività frenetica della cellula tumorale. Questo progetto si propone di bloccare questi meccanismi di adattamento metabolico, esponendo le cellule tumorali al sistema immunitario e migliorando l’efficacia dell’immunoterapia. “Tante volte sentiamo dire che con una vita sana si vive a lungo” spiega il Dott. Alessandro Carrer, VIMM Padova. “Per le cellule questo vuol dire mantenere un metabolismo corretto. Al contrario, un metabolismo sregolato aiuta le cellule malate a crescere e diffondersi più in fretta. Con questo studio cercheremo modificare il modo con cui i tumori si alimentano, col fine di renderli maggiormente attaccabili da terapie di ultima generazione”.

Ogni donazione, grande o piccola, ha il potere di fare la differenza. Sostenere la ricerca non è solo un gesto di solidarietà, ma un vero e proprio contributo per trasformare l’eccezione in normalità; per rendere ciò che oggi è un raro caso di sopravvivenza, una possibilità concreta per molti.

Donare è un modo per restituire giorni, momenti e vite ai pazienti che affrontano la sfida del tumore al pancreas. Insieme, possiamo fare la differenza.

Fondazione Nadia Valsecchi nasce nel 2015 a Palazzolo sull’Oglio (Bs) in ricordo di Nadia Valsecchi, con l’obiettivo di sostenere la ricerca scientifica sul tumore al pancreas, offrire supporto ai pazienti e alle loro famiglie, sensibilizzare la popolazione attraverso campagne informative e contatto diretto.
Italian Pancreatic Cancer Community (I-PCC)è la piattaforma nazionale che raggruppa 13 laboratori dedicati alla ricerca di base e traslazionale sul tumore al pancreas.

La World Pancreatic Cancer Coalition, promotrice della Giornata Mondiale, lavora a livello globale per aumentare la consapevolezza e promuovere azioni concrete per combattere una delle neoplasie più aggressive e difficili da trattare. La Fondazione Nadia Valsecchi partecipa attivamente a queste iniziative con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico e supportare la ricerca scientifica