Pareri a confronto

Educhiamo i sensi per ritrovare il senso, ciò che siamo realmente

12 Novembre 2024

Oggi, in base alle conoscenze acquisite ed al paradigma scientifico vigente, sappiamo che il nostro cervello è uno “strumento quantico” che decodifica ed interpreta tutti gli stimoli che arrivano ad esso tramite gli organi di senso. Il cervello, dopo aver decodificata l’informazione, rinvia un messaggio di ritorno al corpo: si compie così un movimento, un’azione, un atto di coscienza. In pratica le reti neurali quando sono stimolate rimandano al corpo delle informazioni.

Possiamo perciò dire che le cellule ascoltano i nostri pensieri ed il corpo fa da cassa di risonanza alle tensioni della mente. Le più moderne ricerche in campo fisiologico hanno confermato che ad ogni stato di emozione, di angoscia, di stupore, fa riscontro una tensione muscolare. Nel nostro cervello abbiamo un sistema regolatore, una specie di termostato dell’emozione che, una volta messo a punto, equilibra gli sbalzi provocati dallo “stress” della vita moderna. Il vero benessere si ottiene apprendendo il linguaggio del corpo che arriva alla mente per creare la distensione muscolare. Imparando a percorrere le vie sensitive-sensoriali corpo-mente si regola il termostato dell’emozioni e si sviluppa e ripristina nel tempo, attraverso un training specifico, l’equilibrio psico-fisico e l’armonia corpo-mente-spirito. Le metodiche e tecniche sofrologiche, ripristinando l’omeostasi tra sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario, potenziano e rafforzano lo stato di salute e fanno emergere le capacità e possibilità della coscienza. Pertanto la conquista ed il controllo della mente passano attraverso la conquista ed il controllo del corpo. Non basta non avere una malattia mentale per star bene mentalmente. Per acquisire il benessere psico-fisico non basta infatti il superamento di un disturbo emotivo, ansioso o depressivo con l’aiuto di specialisti e/o farmaci. Dobbiamo invece assumerci la responsabilità del nostro benessere divenendo consapevoli dei meccanismi neurofisiologici che condizionano la nostra salute, la quale è soprattutto un sentire di armonia corpo-mente-spirito percepita nella nostra coscienza. Ecco la necessità di affiancare alla psichiatria e alla psicologia una scuola scientifica comportamentale come la sofrologia. Per Alfonso Caycedo, psichiatra e creatore della sofrologia, la coscienza umana è velata. La nostra vita è rivolta verso il mondo esterno e la nostra vita interiore è oscurata. I nostri condizionamenti, automatismi o istinti predominano. Ma possiamo “svelare” la nostra coscienza attraverso un metodo di allenamento contemplativo e meditativo come la sofrologia. Alfonso Caycedo definisce la coscienza umana come la forza responsabile dell’integrazione di tutte le strutture dell’esistenza dell’essere. Non è solo una consapevolezza, ma una forza che integra armoniosamente il corpo, la mente, così come tutte le strutture responsabili dell’esistenza dell’essere umano. La Sofrologia, disciplina medica che studia l’armonia della mente, la coscienza umana e le sue potenzialità e capacità, dallo studio della neurofisiologia e delle neuroscienze, ha elaborato un metodo clinico-pratico per un intervento preventivo, terapeutico, riabilitativo e pedagogico perché ciascuno di noi possa conquistare ed abitare nello stato di coscienza straordinaria o sofronica. La coscienza sofronica è lo stato di coscienza nel quale l’individuo vive la sua esistenza percependo (nella sua coscienza) la buona salute (fisica e mentale), da conquistare coscientemente attraverso le tecniche e metodiche sofrologiche.

Quando, con metodiche e tecniche psico-fisiche adeguate, andiamo a modificare un livello di coscienza, portandoci a livello sofroliminale, tra la veglia ed il sonno (onde alfa cerebrali), entrando in un livello di coscienza profondo, possiamo arrivare al nucleo del nostro essere, entrare in contatto con delle proprietà insite in noi stessi, quali l’amore, la luce, la pace, una pura intelligenza, una pura coscienza, un principio che genera e organizza qualsiasi tipo di attività. A livello sofroliminale, cambiando coscientemente le azioni e le reazioni del nostro cervello possiamo allenare il cervello a rimodellare questa intricata ragnatela di tessuto neurologico, le reti neurali, in modo che sia in sintonia con la nostra attenzione, cambiando così il comportamento. Nel rimodellare le reti neurologiche in cui sono mappate le nostre inclinazioni negative possiamo creare reti neurali con inclinazioni positive, così da far emergere nuove abitudini e nuovi comportamenti consoni ad uno stile di vita di vero benessere. Il comportamento è la risultante di tanti fattori ed oggi l’uomo ed i giovani del terzo millennio, immersi nelle tecnologie e nella globalizzazione di cultura e stili di vita diversi da popolo a popolo, vanno incontro a shock comportamentali, a disturbi nei rapporti sociali, nel lavoro, nelle famiglie; tanti disturbi del comportamento che non debbono essere curati solo con i farmaci. La vera prevenzione e la vera guarigione iniziano dentro di noi: il corpo → la mente → il comportamento (la coscienza).

Conoscere la Sofrologia è conoscere sé stessi
per comprendere meglio gli altri ed il mondo che ci circonda

Sofrologia

La Sofrologia, è nata nel 1960 ad opera del neuropsichiatra spagnolo Prof. Dott. Alfonso Caycedo, allievo di Binswanger. A quell’epoca Caycedo svolgeva la sua attività presso l’Ospedale Provinciale di Madrid diretto dal Prof. J.J. Lopez Ibor. Nel 1960 i mezzi terapeutici a disposizione, in assenza degli psicofarmaci che saranno introdotti solo alcuni anni dopo, nel trattamento dei pazienti psichiatrici erano l’elettroshock e il coma insulinico.  I risultati positivi che si ottenevano giustificavano l’utilizzo di tali metodi. La constatazione che la variazione del livello di coscienza, cui venivano sottoposti i pazienti (coma), comportava un evidente miglioramento del loro stato psichico, vale a dire che attraverso una variazione del ‘livello’ di coscienza si passava a un cambiamento di ‘qualità’, spinse Caycedo ad interessarsi ai problemi della coscienza. Decide pertanto di avviare una scuola scientifica per lo studio della coscienza in medicina e crea il neologismo di Sofrologia composta dalle parole greche: SOS (σως) armonia – FREN (φρήν) mente – LOGOS (λόγος) studio, e per chiarirne l’orientamento scientifico sceglie come motto la frase “Ut conscientia noscatur” (Perché la coscienza sia conosciuta). La parola armonia comunque non significa che la Sofrologia non si occupi della coscienza malata, o patologica, e di quella ordinaria, o naturale, ma che il suo obiettivo è il conseguimento di una coscienza armonica, positiva.
La coscienza viene quindi intesa, in questo contesto, come quel rapporto che unisce ogni essere umano al mondo, quel rapporto dove si intrecciano le varie modalità di percezione, la sintesi delle istanze somato-psichiche-esistenziali, il punto d’incontro fra mente e corpo, quell’energia che tiene unite le tre componenti dell’essere umano, inteso in senso olistico, un tutt’uno indivisibile di corpo, mente e spirito.
La prima definizione di Sofrologia era la seguente: “Nuova scienza o Scuola Scientifica che studia la coscienza umana partendo da nuove concezioni; ne ricerca le sue strutture e possibilità ed anche le modificazioni prodotte da metodi chimici, fisici, e psichici per il suo impiego in medicina”.
Questo è il commento fatto da Caycedo stesso alla prima definizione della Sofrologia: “Ho inteso ritornare fenologicamente alle origini della ricerca medica sulla coscienza umana, restando al di fuori delle discussioni che hanno sempre caratterizzato tali studi. In un certo senso la Sofrologia rompe la tradizione dialettica e propone di cominciare un nuovo studio dei fenomeni della coscienza appoggiandosi sul metodo fenomenologico. D’altra parte la Scuola Sofrologica non cerca di rifiutare alcuna tesi, né si appropria di alcuna teoria. La Sofrologia si presenta come una scuola di ricerca che aspira a contribuire a una migliore conoscenza della coscienza umana.”.
Caycedo ha avviato la Sofrologia chiedendosi se ci fosse la possibilità dell’esistenza di una forma di coscienza differente da quella patologica dei pazienti psichiatrici e da quella ordinaria comune alla maggior parte degli esseri umani. C’era una terza forma di coscienza? Esisteva una coscienza differente simile all’ipercoscienza che in oriente dicevano essere possibile raggiungere con i metodi dello Yoga e lo Zen?
Da queste considerazioni prende avvio la prima ipotesi di lavoro della Sofrologia che successivamente è stata definita come la “teoria dei livelli e degli stati della coscienza in Sofrologia”.
La figura n° 1 illustra questa teoria. Questo schema serve di base e d’appoggio alla ricerca fenomenologica degli “elementi universali” della coscienza. Le variazioni dei LIVELLI sono dinamiche e vissute come una realtà universale da tutti gli esseri umani. I livelli di coscienza all’E.E.G. sono caratterizzati da vari tipi di onde (vedi tabella n°1). Il livello che si determina al passaggio tra la veglia e il sonno, caratterizzato dalla presenza delle onde alfa, in Sofrologia viene definito “SOFROLIMINALE”. Le variazioni qualitative degli STATI sono vissute come delle possibilità esistenziali.

I LIVELLI di coscienza sono universali, mentre gli STATI di Coscienza Patologica (CP) o di Coscienza Ordinaria (CO) o di Coscienza Sofronica (CS) sono delle possibilità esistenziali.

Per studiare meglio i fenomeni della coscienza Caycedo, dietro consiglio di Lopez Ibor, negli anni 1963-1964 si trasferisce in Svizzera presso Ludwig Binswanger che aveva dato un chiaro indirizzo fenomenologico alla Psichiatria. L’analisi esistenziale di Binswanger è un nuovo modo di guardare la malattia mentale. È lo stesso Binswanger che suggerisce a Caycedo di recarsi in Oriente (1965-1968) per studiare i fenomeni della coscienza che si verificano con la pratica dei metodi dello Yoga, del Buddismo tibetano e dello Zen. Utilizzando queste esperienze e basandosi sui più recenti studi di neurofisiologia Caycedo ha impostato le metodiche sofrologiche.

METODOLOGIA

Il livello sofroliminale è quello in cui vengono attuate tutte le metodiche sofrologiche. A livello sofroliminale i due emisferi cerebrali, che durante la veglia presentano la prevalenza di un emisfero a scapito dell’altro, secondo le aree cerebrali coinvolte nelle attività che si svolgono, agiscono contemporaneamente in modo sincrono.

Questa situazione comporta un equilibrio bioelettrico che produce uno stato di benessere e ci consente di utilizzare al massimo, per conoscere la realtà, tutte le nostre possibilità: quelle dell’emisfero sinistro (razionalità, linguaggio scritto e parlato, capacità algebriche e matematiche, logica, analisi, ecc.) e quelle del destro (tridimensionalità temporo-spaziale, capacità manuali, intuizione, creatività, sintesi, ecc.).

Il livello sofroliminale

Il livello sofroliminale si raggiunge utilizzando la respirazione diaframmatica, vale a dire il respiro fisiologico del sonno, del riposo. In questo modo ci s’inserisce in un processo fisiologico che rapidamente porta ad una distensione psico-fisica. Una volta raggiunto questo livello, le metodiche sofrologiche ci consentono di porci in una situazione di relax, di allontanamento dalle tensioni abituali, di decondizionamento dando modo a tutte le componenti del corpo e della mente, sino a quel momento inibite, di portarsi a livello di consapevolezza, in modo da poterle utilizzare al meglio e nei momenti più opportuni, in rapporto alle necessità della vita. Si ottiene quindi un rafforzamento della coscienza ordinaria e un’attivazione delle strutture positive proprie della coscienza.

La Sofrologia quindi si occupa delle strutture della coscienza e non dei contenuti, di cui invece si occupa la psicanalisi.

Altra caratteristica, che distingue la sofrologia dalla psicanalisi e in genere dai metodi applicati dalla psicologia, è quella di rivolgere l’attenzione sul positivo di noi stessi e della nostra vita. Quando avremo appreso a recuperare un equilibrio psico-fisico, il che avviene molto rapidamente, si potrà rivolgere l’attenzione al cosiddetto negativo e ci sarà possibile imparare a vedere il positivo del negativo.

Lo schema corporale

In Sofrologia lo schema corporale non è solo un concetto neurologico, nato da una localizzazione cerebrale, ma una componente della coscienza, una “realtà vissuta”, che diventa consapevolezza del corpo ed in seguito della corporalità in senso totale, la corporalità che noi siamo.
Tutte le metodiche sofrologiche portano alla conquista del nostro corpo come “realtà vissuta”, alla consapevolezza del corpo non più come oggetto ma come soggetto.
Uno degli scopi principali della Sofrologia è di ristabilire l’equilibrio fra i tre elementi, ma potremmo anche dire aspetti, che costituiscono l’uomo e che lo esprimono pienamente quando sono fusi tra loro. L’evoluzione che si propone in chiave sofrologica, non si esaurisce con il superamento del dualismo mente-corpo, ma va oltre, comprendendo come elemento essenziale anche l’esistenza.
Dalla triade soma-mente-esistenza nasce e si sviluppa il complesso fenomeno della corporalità, che si articola in tre momenti fondamentali:

1°) la riappropriazione del proprio corpo, attraverso la sua conoscenza (riconoscimento mediante l’esperienza vissuta e non per mezzo di percorsi razionali) ed il suo controllo, non come dominio, ma come autogestione delle risorse;

2°) l’insorgere della sensazione, che diventa percezione, della propria globalità che esprime la nostra unicità: il corpo che io ‘sono’, non il corpo che ‘ho’;

3°) il conseguimento della consapevolezza che quanto è stato conquistato ha senso solo se riferito al mondo nel quale siamo inalienabilmente e costituzionalmente in rapporto.

In sintesi, i tre momenti possono essere espressi così:

avere un corpo -> essere un corpo -> essere un corpo che esiste. Passare da una conoscenza del ’come siamo’ a una consapevolezza del ‘chi siamo’.

Il Progetto

Quando siamo arrivati a conoscerci, a conoscere cioè le nostre possibilità storiche, sociali e individuali, e aver capito chi siamo e cosa vogliamo, possiamo passare ad una progettazione relativa non solo alla vita, ma anche all’esistenza. La Sofrologia permette una radicale conoscenza di noi stessi: del come siamo stati (posizione storica) e del come siamo (posizione attuale), favorendo la riappropiazione del nostro essere ed offrendoci l’opportunità di una coerente progettazione, o riprogettazione a seconda delle circostanze, che mira alla coincidenza del progetto esistenziale con quello esistentivo, alla concordanza tra le nostre possibilità e quanto sarà progettato.

APPLICAZIONI

Le metodologie sofrologiche, basate sulle più recenti conoscenze neurofisiologiche e biochimiche, si inseriscono nelle normali prassi sia diagnostiche che terapeutiche, ma soprattutto preventive, della medicina tradizionale.
Quanto detto sulla corporalità e sulla progettazione c’introducono in parte sulle possibilità di applicazione della Sofrologia in campo strettamente medico e non.
La conoscenza della nostra corporalità e l’acquisizione di metodiche di semplice applicazione, comporterà la possibilità di utilizzare tutte quelle risorse fisiologiche che ognuno di noi ha naturalmente. Queste risorse saranno favorite e attivate in senso positivo in modo da contrastare tutti quei fenomeni biopatologici che si sono messi in atto nello stato di malattia.
Il paziente capirà che la malattia non è qualcosa d’estraneo a lui e che lo aggredisce dall’esterno, anche quando si tratta di malattie infettive. Diceva, infatti, Pasteur che “il terreno non è tutto”, vale a dire che qualsiasi agente infettante deve incontrare una situazione favorevole (ad esempio individui con difese immunitarie depresse) per attecchire e moltiplicarsi.
Lo stato di malattia sarà quindi visto dal paziente come il suo modo di presentarsi, di essere in quel periodo della sua vita. Dal momento in cui il paziente avrà accettato la sua realtà, si avvierà tutto quel processo, coinvolgente tutte le sue componenti somato-psichiche, che favorirà la guarigione.
Comunque si otterrà che il paziente sia coinvolto in prima persona nell’iter terapeutico, favorendo con il suo nuovo atteggiamento l’azione dei farmaci utilizzati e affrontando con molta più disponibilità e distensione tutte le eventuali manovre invasive sia diagnostiche che terapeutiche. Vivrà così in un modo consapevole e con uno stato d’animo più positivo il tempo della malattia.
Le metodiche sofrologiche, statiche e dinamiche, sono rapide e richiedono un numero molto limitato d’incontri. Sono utilizzabili sia individualmente che in gruppo, per il fatto, come già abbiamo detto sopra, che la Sofrologia si occupa delle strutture della coscienza, che sono comuni a tutti, e non dei suoi contenuti che, invece, sono individuali.
Le linee di attività possibili con l’utilizzazione della Sofrologia, sia sul territorio che in ambito ospedaliero sono molteplici. Per quanto riguarda la prevenzione si possono attivare corsi di autogestione dello stress per la tutela dei lavoratori e per favorire il benessere di ogni assistito.
Infatti, considerando che l’O.M.S. definisce lo stato di salute come stato di benessere fisico, mentale e sociale e non solo come assenza di malattia, oggigiorno il mondo medico deve necessariamente prendere in considerazione, oltre alla medicina terapeutica e preventiva quella del benessere, a tenere presente la qualità della vita di ogni individuo.
In Svizzera, negli ultimi 10 anni, circa 500.000 persone hanno praticato le tecniche sofrologiche. Dati statistici degli Organismi della Salute svizzeri hanno messo in evidenza che chi pratica le metodiche sofrologiche spende un 30% in meno per curarsi rispetto al resto della popolazione (meno ricoveri ospedalieri e riduzione notevole del consumo di farmaci, specialmente tranquillanti e sonniferi). E’ per tale motivo che in Svizzera chi frequenta corsi di training sofrologico ottiene notevoli sconti sulla quota del premio assicurativo delle polizze malattia.
Le metodiche sofrologiche consentono di offrire agli utenti, in otto incontri di gruppo (circa 20 persone) di due ore ad incontro, la possibilità di conoscere, e di utilizzare a proprio vantaggio, i meccanismi fisiologici per la gestione dello stato di salute e il potenziamento di tutte le capacità della coscienza: attenzione, concentrazione, memoria, meditazione, contemplazione con conseguente aumento della facoltà di apprendimento e adattabilità ai cambiamenti ambientali e miglioramento dei rapporti interpersonali.

Per quanto invece riguarda l’aspetto terapeutico, oltre ad interventi individuali ai vari pazienti, si possono istituire:

1) corsi di autogestione dello stress e di integrazione alle terapie tradizionali, con metodiche sofrologiche, indirizzati a pazienti affetti da patologie causate e/o sostenute dallo “stress” e per gestire lo stress causato dallo stato di malattia.

2) corsi specifici per gruppi di pazienti con le seguenti patologie:

  • cardiovascolari (infartuati, ipertesi, ecc.);
  • patologie dell’apparato digerente (ulcere gastro-duodenali, coliti, ecc.);
  • patologie del sistema nervoso (cefalee, ecc);
  • patologie del sistema immunitario (malattie autoimmuni, allergie, ecc.);
  • patologie dismetaboliche (diabete, ecc.);
  • patologie oncologiche (accettazione della chemioterapia, di auto o allotrapianti, stimolazione del sistema immunitario);
  • preparazione all’accettazione di interventi chirurgici d’elezione;
  • nefrologiche (dializzati);
  • in ginecologia in tutti i casi di dismenorrea e alterazioni ormonali;
  • in ostetricia per la preparazione alla nascita (non solo al parto, ma anche per fronteggiare nel modo migliore il puerperio, l’allattamento e l’accudimento del figlio);
  • in tutte le situazioni in cui necessita la riabilitazione, sia per cause neurologiche che ortopediche;
  • per i pazienti in fase terminale e per i loro congiunti;
  • per l’accettazione di protesi dentali;
  • etc.,etc.

Infine non sono da sottovalutare alcuni aspetti fondamentali dell’impiego delle metodiche sofrologiche:
una volta apprese tali metodiche restano un patrimonio che ognuno può autonomamente utilizzare in qualsiasi momento ed in qualsiasi necessità.

  1. sono applicabili a chiunque indipendentemente dall’età e dal livello culturale, utili quindi anche in ambito geriatrico, sia ambulatorialmente che all’interno di istituzioni di vario genere che accolgono anziani.
  2. La particolare versatilità di queste metodiche ne consente l’utilizzo anche in ambito pediatrico e adolescenziale rafforzando la personalità dei giovani ed aiutandoli ad utilizzare al meglio le capacità necessarie nell’ambito scolastico e dell’apprendimento.
  3. L’evidente vantaggio economico dovuto al fatto che un solo Sofrologo può gestire attraverso i gruppi numerose persone.
  4. La possibilità di offrire un servizio, con corsi di autogestione dello stress, a varie aziende pubbliche e ad imprese private, che consenta loro di ottemperare agli obblighi a cui sono tenute per il Decreto Legislativo g.u. 626/94, riguardante la tutela della salute dei lavoratori
Tabella n° 1 – E.E.G.
  1. Ipervigilanza: onde disincronizzate o ritmi beta molto rapidi
  2. Vigilanza: onde beta parzialmente disincronizzate
  3. Livello sofroliminale: a) attenzione fluida: onde alfa classiche – b)“Rèverie”: onde alfa rallentate
  4. Sonno superficiale, paradossale, sogni: onde teta, beta e alfa
  5. Sonno profondo: onde delta
  6. Coma: onde delta appiattite
  7. Morte: tracciato piatto
Conclusioni

Da quanto esposto possiamo concludere che la Sofrologia è una disciplina scientifica medica ad indirizzo fenomenologico con una concezione olistica della persona (corpo, mente e spirito inscindibili). La sofrologia è già presente e praticata da vari anni in tutti i paesi della Comunità Europea (specialmente in Spagna Francia e Belgio), in Svizzera, in Gran Bretagna, negli Stati Uniti e in vari Stati dell’America del Sud. La sua impostazione scientifica si rifà ai più moderni indirizzi della medicina che hanno portato a nuove concezioni eziologiche, fisiopatologiche e terapeutiche dovute alle più recenti, e in continua evoluzione, scoperte della Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia, disciplina che studia e mette in evidenza i legami tra sistema nervoso, immunitario ed endocrinologico. La sua versatilità e la sua caratteristica di complementarietà a tutte le branche della medicina ne permette un ampio utilizzo in tutti i tipi di patologie. Le sue metodologie consentono di coinvolgere consapevolmente i pazienti nella gestione del proprio stato di salute e di facilitarne la compliance ai vari trattamenti terapeutici. Infine l’impiego della Sofrologia è fondamentale nella prevenzione, in quanto stimola i meccanismi fisiologici del benessere. Sempre nell’ambito della prevenzione il suo impiego in ambito lavorativo, ospedaliero e sanitario consente di evitare il burn-out e di ottenere tra gli operatori un miglioramento dei rapporti interpersonali, favorendone la collaborazione e la disponibilità nei confronti degli utenti, con evidente soddisfazione di questi ultimi.

Con la Sofrologia nasce una vera cultura del benessere psico-fisico: ecco la necessità di promuovere e diffondere l’apprendimento di questo linguaggio base della salute per “investire nella salute al posto di pagare la malattia” (che è sempre più costosa). Come giustamente previsto dall’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità), ma non ancora attuato in Italia, abbiamo bisogno di “centri di salute” e non di “servizi di malattia”, poiché è il malato che deve essere curato. È necessario perciò educare alla salute, far apprendere a tutta la popolazione questo linguaggio base, cominciando dai ragazzi della scuola elementare per arrivare a coloro che vivono la terza età (gli anziani).

Un linguaggio sempre più attuale e necessario per attutire ed eliminare disturbi psico-somatici ed il disagio esistenziale che ciascuno di noi sperimenta nella sua esistenza (paziente disabile, malato terminale, persona in stato di indigenza etc…).

Bibliografia
F. E. BLOOM, A. LAZERSON: Il cervello, la mente, il comportamento. Ciba – Geigy 1990.
H. BOON, Y. DAVROU, J. C. MACQUET: La Sofrologia. Giunti – Martello. Firenze 1979.
A. CAYCEDO: Progresos en Sofrologia. Scientia. Barcellona 1969.
A. CAYCEDO: Dicionario abreviado de Sofrologia y relaicacion dinamica. Aura. Barcellona 1973.
M. ESPINOSA: Avances en Sofrologia. 1988.
M. ESPINOSA: Realidad de una sciencia: Sofrologia pasado y presente. Edigraf. Madrid 1983.
M. GUIRAO: Anatomia de la consciencia: anatomia sofrologica. Andes Internacional. Barcellona, 1976.
  F. POMMIER, T. PIETRANGELO: Corso di Sofrologia. Melusina, Roma 1988.
ABREZOL R.: Sophrologie dans notre civilitation, Ed. du Signal, Losanna 1972.
ABREZOL R.: Tout savoir sur la Sophrologie. Ed du Signal 1992.
ABREZOL R.: Cervau et consciance. Ed. Bernet-Danilo 1999.
SALERNO L.: Sophrologie, Hematologie et Systeme Immunitaire. Sophrologie Caycedienne n° 21, 2000.
SIEGEL D.J.: La mente relazionale. Raffaello Cortina Editore 2001.
KANDEL E.R., SCHWARTZ J.H.: Principi di neuroscienze. Ed. Ambrosiana 1985.
Breve descrizione della Tecnica di Sofronizzazione Semplice

Per porsi a livello sofroliminale il soggetto deve apprendere la Tecnica di Sofronizzazione Semplice (TSS), che si può eseguire stando in piedi, seduti o supini, e, quando è diretta dal sofrologo, avviene per mezzo del “terpnos logos” (linguaggio armonioso), il quale esige l’accettazione razionale da parte del soggetto. In tal modo, sotto la guida del sofrologo, si apprende a rilassare le palpebre ed a chiudere gli occhi, a rilassare ed a sentire la distensione di tutti i muscoli del corpo, a respirare liberamente con il proprio addome, così da collocarsi ad un livello particolarmente percettivo, qual è quello tra la veglia e il sonno. Il sofrologo accompagna il soggetto in questa “lettura del corpo”, aiutandolo nella decontrazione progressiva e nella concentrazione. A questo livello di coscienza, dimostrabile anche scientificamente, attraverso la variazione dell’attività cerebrale registrata con l’elettroencefalogramma (onde alfa), il soggetto avverte e vive in se una diminuzione progressiva della tensione muscolare e psichica, percepisce un sentimento di quietudine, di tranquillità e di serenità, sviluppa un sentimento di pace e d’armonia, acquisisce un nuovo schema corporeo, in pratica un sentimento positivo del proprio corpo. Una volta interiorizzata la tecnica, il processo di Sofronizzazione viene autoprodotto; il soggetto da solo e in modo del tutto autonomo si colloca e permane a suo piacimento a livello sofroliminale, sviluppando il vissuto del corpo nella sua mente. La Sofronizzazione, cosiddetta semplice, attiva già di per sé alcune capacità esistenziali della coscienza (la volontà, l’attenzione, la concentrazione, la riflessione, la meditazione e la memorizzazione) facilitando in tal modo il processo d’apprendimento. È grazie alla scoperta di questo livello di coscienza che è possibile modificare il proprio stato di coscienza patologico o ordinario per acquisire uno stato di coscienza sofronica. Se il sofrologo non avesse presente la finalità della sofrologia (modificazione positiva dello stato di coscienza) e non facesse praticare le tecniche psicofisiche a livello sofroliminale non avrebbe alcun riscontro clinico-pratico e farebbe parte anch’egli di una banda di rilassatori. Il prof. Alfonso Caycedo dopo aver studiato ed osservato, come scienziato, per circa due anni il fenomeno yoga, buddismo e zen, comprende che corpo e mente sono l’uno il completamento dell’altra come le due facce di una medaglia. Si rende conto che yoga, buddismo e zen perseguono il controllo della coscienza attraverso il corpo. Tornato in Europa si mette al lavoro per elaborare un metodo sofrologico con la finalità essenziale della conquista del corpo per potenziare la coscienza. Elabora un metodo clinico-pratico per il rinforzo globale della personalità denominato “Rilassamento Dinamico di Caycedo (RDC)” suddiviso in tre gradi. Nel primo grado quando si è raggiunto il livello sofroliminale si praticano esercizi che derivano dallo yoga, nel secondo grado esercizi che derivano dal buddismo tibetano, terzo grado esercizi che derivano dallo zen.

Il Rilassamento Dinamico di Caycedo ci porta a conoscere il corpo (conoscenza per esperienza), ci consente di prenderne coscienza ed integrarlo nella nostra mente fino alla completa conquista della corporeità: cioè di un vissuto soggettivo della unitarietà corpo-mente-coscienza che coinvolge ogni dimensione della personalità. La pratica del Rilassamento Dinamico di Caycedo determina un atteggiamento mentale che rende l’individuo più resistente allo stress e alle aggressioni quotidiane fisiche e psichiche e, pertanto, lo protegge da determinate malattie psico-somatiche.

L’allenamento quotidiano, stimola ed attiva le vie sensitive-sensoriali del parasimpatico  (che insieme all’ortosimpatico costituisce il sistema nervoso autonomo neurovegetativo) preposto alla conservazione e alla rigenerazione cellulare. Si producono così sostanze che danno vasodilatazione, che innalzano l’umore (serotonina), che innalzano la soglia del dolore (endorfine), …tutte sostanze che mettono a riposo i vari organi e determinano un equilibrio omeostatico (regolazione) tra sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario.

Con la sofrologia scopriamo ed attiviamo i meccanismi neurofisiologici del benessere psico-fisico.

Le metodiche sofrologiche, oltre ad essere utilizzate in medicina, trovano larga applicazione nel sociale per interventi preventivi e pedagogici a gruppi di persone:

  1. Nel mondo del lavoro, dove la nuova idea “il saper essere viene prima del saper fare”, ridimensiona il quoziente di intelligenza (QI) e da grande rilievo al quoziente emozionale (QE), mettendo l’accento su un fattore molto importante: la possibilità di utilizzare in maniera costruttiva l’energia emozionale e la possibilità di dominare le emozioni. La Sofrologia offre alle aziende, agli enti pubblici e privati, un metodo operativo per la gestione dello stress, per migliorare la produttività, il rendimento lavorativo e l’interazione sociale.
  2. Nel mondo dello sport, dove l’effetto positivo degli allenamenti sofrologici si è evidenziato soprattutto nella capacità, da parte dell’atleta, di sviluppare l’autocontrollo emozionale, la sicurezza di sé e l’autopercezione, determinanti inequivocabili del successo finale.
  3. Nel mondo della scuola, dove l’alunno, oltre a conquistare una maggiore capacità di produzione intellettiva, migliora la percezione di sé, acquisisce una maggiore sicurezza ed autostima, impara a controllare la sua emotività ed i suoi stati d’animo; migliora i rapporti interpersonali e socio-affettivi con i compagni e l’insegnante, migliorando così la dinamica di gruppo.

Queste applicazioni, tanto diffuse in altri stati (Spagna, Francia, Svizzera, Belgio, Portogallo ed altri stati extraeuropei) stentano a decollare in Italia perché la Sofrologia è poco conosciuta e non ancora materia di studio nelle nostre università. Chi è interessato ad una più ampia conoscenza della Sofrologia, sia teorica che pratica, può consultare i miei due libri: 1) Sofrologia – Medicina del Benessere, edito dal gruppo CTL editore – Livorno, in vendita in tutti gli store online e nelle librerie. 2) Compendio di Sofrologia Caycediana, pubblicato con la libreria online lulu.com, dove sono descritte le metodiche e tecniche di base del Rilassamento Dinamico di Caycedo che ci permettono di attivare i meccanismi neurofisiologici del ben-essere e ripristinare una omeostasi tra sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario. I miei due siti web: http://lasofrologiacaycedianaaquilana.jimdo.com/; http://www.scuoladisofrologia.altervista.org/

Dott. Antonio Bernardi
Medico Sofrologo