30 Ottobre 2024
Di Antonio Bernardi, medico sofrologo
Questa vita dai ritmi frenetici ci induce a richiedere al nostro corpo sempre di più, allontanandoci dalla nostra vera natura. Per poter sviluppare un approccio più positivo alla vita di tutti i giorni, affrontare momenti particolarmente stressanti o andare a dormire ogni sera scrollandosi di dosso lo stress e le preoccupazioni di una intera giornata lavorativa, esistono infinite tecniche di rilassamento, tutte ugualmente efficaci, come ad esempio la meditazione, il training autogeno, la Mindfulness. La scelta dipende quasi esclusivamente dalle preferenze e dalle attitudini personali. In realtà quelle esistenti sono tante, tutte con caratteristiche differenti.
Una di queste è la Sofrologia. La Sofrologia è una tecnica di rilassamento che coinvolge corpo e mente al fine di raggiungere uno stato di benessere duraturo. È una scienza che studia scienze umane. l’armonia della mente, nasce e si sviluppa nell’ambito medico psichiatrico per poi estendersi alle Nel 1960 il neuropsichiatra spagnolo Dott. Alfonso Caycedo dà vita ad una scuola scientifica fenomenologica per lo studio della coscienza in medicina e crea il neologismo Sofrologia, composto dalle parole greche: SOS = armonia – FREN = mente – LOGOS = studio (studio dell’armonia della mente), e per chiarirne l’orientamento scientifico sceglie come motto la frase “Ut conscientia noscatur” (Perché la coscienza sia conosciuta). La parola armonia comunque non significa che la Sofrologia non si occupi della coscienza malata, o patologica, e di quella ordinaria, o naturale, ma che il suo obiettivo è il conseguimento di una coscienza armonica, positiva.
L’ipotesi di partenza del prof. Caycedo risiede nel considerare la coscienza (consapevolezza delle proprie azioni mentali e/o fisiche) una forza, un potenziale energetico che unisce le strutture del corpo alle strutture della mente e, come tale, la possiamo quantificare e qualificare. Elabora così la teoria dei livelli e degli stati di coscienza (ventaglio della vita). Gli stati (ordinario, patologico, sofronico) designano gli aspetti qualitativi della coscienza; i livelli (veglia, sonno ed un livello tra la veglia ed il sonno, che ciascuno di noi attraversa nel momento di addormentarsi o al risveglio, denominato sofroliminale) i suoi aspetti quantitativi. Caycedo si reca in Oriente (1965-1968) per studiare i fenomeni della coscienza che si verificano con la pratica dei metodi dello Yoga, del Buddismo tibetano e dello Zen. Tornato in Spagna, utilizzando queste esperienze e basandosi sui più recenti studi di ha poi impostato le metodiche sofrologiche.
Grande rilievo ha il livello sofroliminale: porta d’ingresso per acquisire una coscienza sofronica (positiva). Fondamentale è perciò saper modificare il livello di veglia per collocarsi a livello sofroliminale (tra la veglia e il sonno), dove poi poter praticare le varie tecniche psico-fisiche. A livello sofroliminale i due emisferi cerebrali, che durante la veglia presentano la prevalenza di un emisfero a scapito dell’altro, secondo le aree cerebrali coinvolte nelle attività che si svolgono, agiscono contemporaneamente in modo sincrono. Questa situazione comporta un equilibrio bioelettrico che produce uno stato di benessere e ci consente di utilizzare al massimo, per conoscere la realtà, tutte le nostre possibilità: quelle dell’emisfero sinistro (razionalità, linguaggio scritto e parlato, capacità algebriche e matematiche, logica, analisi, ecc.) e quelle del destro (tridimensionalità temporo-spaziale, capacità manuali, intuizione, creatività, sintesi, ecc.). Il livello sofroliminale si raggiunge chiudendo gli occhi ed utilizzando la respirazione diaframmatica, vale a dire il respiro fisiologico del sonno, del riposo. In questo modo ci s’inserisce in un processo fisiologico che rapidamente porta ad una distensione psico-fisica.
Una volta raggiunto questo livello, le metodiche sofrologiche ci consentono di porci in una situazione di relax, di allontanamento dalle tensioni abituali, di decondizionamento dando modo a tutte le componenti del corpo e della mente, sino a quel momento inibite, di portarsi a livello di consapevolezza, in modo da poterle utilizzare al meglio e nei momenti più opportuni, in rapporto alle necessità della vita. Si ottiene quindi un rafforzamento della coscienza ordinaria e un’attivazione delle strutture positive proprie della coscienza.
La Sofrologia quindi si occupa delle strutture della coscienza e non dei contenuti, di cui invece si occupa la psicanalisi. Per porsi a livello sofroliminale, il soggetto deve apprendere la Tecnica di Sofronizzazione Semplice (TSS), che si può eseguire stando in piedi, seduti o supini, e, quando è diretta dal sofrologo, avviene per mezzo del “t erpnos logos” (linguaggio armonioso), il quale esige l’accettazione razionale da parte del soggetto. In tal modo, sotto la guida del sofrologo, si apprende a rilassare le palpebre e a chiudere gli occhi, a rilassare e a sentire la distensione di tutti i muscoli del corpo, a respirare liberamente con il proprio addome, così da collocarsi ad un livello particolarmente percettivo, qual è quello tra la veglia e il sonno.
Il sofrologo accompagna il soggetto in questa “lettura del corpo”, aiutandolo nella decontrazione progressiva e nella concentrazione. A questo livello di coscienza, dimostrabile anche scientificamente, attraverso la variazione dell’attività cerebrale registrata con l’elettroencefalogramma (onde alfa), il soggetto avverte e vive in sè una diminuzione progressiva della tensione muscolare e psichica, percepisce un sentimento di quietudine, di tranquillità e di serenità, sviluppa un sentimento di pace e d’armonia, acquisisce un nuovo schema corporeo, in pratica un sentimento positivo del proprio corpo. Una volta interiorizzata la tecnica, il processo di Sofronizzazione viene autoprodotto; il soggetto da solo, e in modo del tutto autonomo, si colloca e permane a suo piacimento a livello sofroliminale, sviluppando il vissuto del corpo nella sua mente. La Sofronizzazione, cosiddetta semplice, attiva già di per sé alcune capacità esistenziali della coscienza (la volontà, l’attenzione, la concentrazione, la riflessione, la meditazione e la memorizzazione) facilitando in tal modo il processo d’apprendimento.
È grazie alla scoperta di questo livello di coscienza che è possibile modificare il proprio stato di coscienza patologico o ordinario per acquisire uno stato di coscienza sofronica. Se il sofrologo non avesse presente la finalità della sofrologia (modificazione positiva dello stato di coscienza) e non facesse praticare le tecniche psicofisiche a livello sofroliminale, non avrebbe alcun riscontro clinico pratico e farebbe parte anch’egli di una banda di rilassatori.
Il prof. Alfonso Caycedo, dopo aver studiato ed osservato, come scienziato, per circa due anni il fenomeno yoga, buddismo e zen, comprende che corpo e mente sono l’uno il completamento dell’altra, come le due facce di una medaglia. Si rende conto che yoga, buddismo e zen perseguono il controllo della coscienza attraverso il corpo. Tornato in Europa, si mette al lavoro per elaborare un metodo sofrologico con la finalità essenziale della conquista del corpo per potenziare la coscienza. Elabora un metodo clinico-pratico per il rinforzo globale della personalità denominato “Rilassamento Dinamico di Caycedo (RDC)”, suddiviso in tre gradi. Nel primo grado, quando si è raggiunto il livello sofroliminale, si praticano esercizi che derivano dallo yoga; nel secondo grado esercizi che derivano dal buddismo tibetano; terzo grado esercizi che derivano dallo zen. Il Rilassamento Dinamico di Caycedo ci porta a conoscere il corpo (conoscenza per esperienza), ci consente di prenderne coscienza ed integrarlo nella nostra mente fino alla completa conquista della corporeità: cioè di un vissuto soggettivo della unitarietà corpo-mente-coscienza che coinvolge ogni dimensione della personalità. La conquista del corpo conduce gradualmente all’acquisizione di un equilibrio e di un controllo mentale e psichico. La conquista ed il controllo della mente passano infatti attraverso la conquista ed il controllo del corpo. Il RDC è diventato così un metodo indispensabile per correggere stili di vita e comportamenti negativi. Il RDC è un training nel quale si utilizzano esercizi fisici e mentali specifici concepiti per esser utili nella vita quotidiana.
Durante l’allenamento, l’individuo prende consapevolezza del proprio corpo, delle proprie sensazioni, delle proprie tensioni corporali e mentali, delle proprie emozioni e dei propri pensieri. Progressivamente l’individuo impara a conoscersi meglio, ad acquisire un equilibrio interiore ed una coscienza permeata da un benessere psico-fisico. L’individuo scopre e conquista progressivamente i valori positivi della sua esistenza e del suo ambiente. La pratica del Rilassamento Dinamico di Caycedo determina un atteggiamento mentale, che rende l’individuo più resistente allo stress e alle aggressioni quotidiane fisiche e psichiche e, pertanto, lo protegge da determinate malattie psicosomatiche. Con la sofrologia scopriamo ed attiviamo i meccanismi neurofisiologici del benessere. L’allenamento quotidiano, stimola ed attiva le vie sensitive-sensoriali del parasimpatico (che insieme all’ortosimpatico costituisce il sistema nervoso autonomo neurovegetativo) preposto alla conservazione e alla rigenerazione cellulare. Si producono così sostanze che danno vasodilatazione, che innalzano l’umore (serotonina), che innalzano la soglia del dolore (endorfine), tutte sostanze che mettono a riposo i vari organi e determinano un equilibrio omeostatico (regolazione) tra sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario.