22 Ottobre 2024
Ho letto con interesse l’enorme quantità di articoli pubblicati dopo le dichiarazioni del Papa Francesco sull’aborto e sulla dibattuta “Stanza dell’Ascolto” promossa dalle Associazioni Pro-Vida a Torino.
Riguardo a questo argomento penso (e esprimo un’opinione personale) che dovremmo affrontare il problema seguendo le direttive che hanno sempre guidato il medico: Scienza e Coscienza.
A rigor di “Scienza” risulta molto difficile considerare il “Prodotto del Concepimento” o “Embrione”, una parte del corpo della donna, visto che possiede un patrimonio genetico completamente diverso di quello della madre. Quindi mi pare abbastanza evidente che stiamo parlando di due “esseri” diversi e nessuno dovrebbe prevalere e/o prevaricare sull’altro. Dal punto di vista strettamente fisiologico non si può negare che il “Prodotto del Concepimento” o “Embrione” ha in sé, sin dal momento del concepimento, tutta la programmazione ed il materiale per lo sviluppo spontaneo; ha bisogno soltanto di protezione e di nutrimento, più o meno come nei primi 2 anni di vita.
Un discorso ben diverso e decidere quando vogliamo considerare questo “nuovo essere” una persona degna dei diritti riservati a tutti, e primo diritto fra tutti, il diritto alla vita. Alcuni propongono il momento del concepimento, altri lo considerano persona arbitrariamente soltanto dopo 12 settimane, altri ancora pensano che soltanto dopo la nascita dovrebbe acquisire il suddetto diritto. Sarebbe molto utile in questo senso l’aiuto di Antropologi e Filosofi che possano formare la nostra “Coscienza” ed indicare la strada da seguire per definire le caratteristiche essenziali della “persona” ed evitare di non riconoscerla come tale togliendole il principale diritto: la vita. Non possiamo permetterci un errore “diagnostico”, perché ci andrebbe in gioco la vita (unica) del nostro “paziente”
Purtroppo questo è il nocciolo della questione: decidere quando e come si diventa Persona con diritto alla vita. Tutto il resto, le parole del Papa (che come Capo di un governo può esprimere la sua opinione come qualunque altro cittadino), i cortei in piazza, le minacce dei soliti gruppi di violenti, le dichiarazioni di alcuni politici che hanno bisogno di “pubblicità”, gli articoli “modificati” di alcuni giornali che prediligono la notizia sensazionalista anziché alla vera informazione…. è semplice fumo negli occhi che ci distoglie dal vero ed essenziale problema. Come recita il proverbio: “Quando il dito punta la luna, lo stolto guarda il dito”.
Di Luis Severino Martin, Attuale Dirigente Medico di Primo Livello all’Ospedale di Velletri, è un membro attivo di importanti organizzazioni mediche, tra cui la Società Italiana di Reumatologia (SIR) e la Federazione Dirigenti Ospedalieri Internisti (FADOI).