Cultura è Salute

Il mare in una stanza: all’ospedale di Città di Castello il progetto “Malakos”

12 Settembre 2024

La magia delle conchiglie e il suono delle onde per sostenere i bambini ricoverati: in Umbria arriva il mare in una stanza, più precisamente nelle stanze di pediatria dell’ospedale di Città di Castello: i colori delle conchiglie e della sabbia, il suono delle onde che vanno a sbattere sugli scogli, la magia della natura, di stelle e cavallucci marini ed altri esseri viventi diventano protagonisti per far vivere momenti indimenticabili ai bambini ricoverati. Si tratta della prima esperienza in Italia, unica nel suo genere, realizzata grazie a reperti museali veri, che punta a far vivere e ricreare all’interno delle stanze di degenza, gli ambienti naturali del mare.

Dopo la firma della convenzione fra Ausl Umbria 1 e l’associazione “Malakos”, che gestisce per conto del comune il polo scientifico e museale più grande di Europa ed in particolare una collezione privata malacologia con oltre 600mila conchiglie catalogate, il progetto entra nel vivo grazie alla direttrice e responsabile didattica del polo scientifico e museale “Malakos”, Debora Nucci, e l’educatrice museale e progettista, Beatrice Santucci, insieme ad altre figure professionali adeguatamente formate e al personale medico e sanitario del reparto.

Il mare fa il suo ingresso, camera per camera, “racchiuso” in dei trolley azzurro che piano piano rivelano conchiglie, stelle marine, wind chimes, strumenti musicali di conchiglie e sabbie abissali da guardare con la lente di ingrandimento. Tutti questi elementi naturali saranno a contatto diretto con i bambini che poi, se vorranno, potranno disegnare su dei segnalibri il racconto che hanno amato di più. Ogni segnalibro rimarrà a loro come ricordo di un periodo della loro vita trascorso in ospedale, un momento certamente difficile, ma non per questo privo di emozioni e di arricchimento personale.

Sappiamo che sarà un lavoro non sempre facile, ma con passione e dedizione daremo sempre il massimo, porteremo insomma il nostro mare in una stanza” ha commentato Debora Nucciquesta inedita esperienza, iniziata a settembre, avrà per ora la durata di un anno e potrà crescere se ci saranno donazioni da altri cittadini o aziende. Si tratta di una novità importante perché la stimolazione sensoriale libera la mente e attraverso la fantasia, può aiutare questi bambini ad evadere, anche se solo per poche ore, dalle mura dell’ospedale“.

Il progetto è stato accolto con grande entusiasmo da tutta la struttura ospedaliera ed in particolare dal reparto di pediatria che si appresta a fare da “apripista” e metterlo in pratica con il suo corridoio variopinto e le porte “mille colori” di ingresso alle camere di degenza dei piccoli pazienti, una di queste proprio con l’azzurro e i simboli del mare.

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