Pareri a confronto

COVID-19, le nuove varianti. Che mesi ci aspettano?

3 Settembre 2024

È ormai certo che il COVID-19 non si estinguerà più così come è avvenuto per il virus influenzale, contrariamente a quanto ci aveva fatto credere il 5 maggio del 2023 l’OMS che dichiarò la fine dell’emergenza. Sicuramente una delle cause di queste varianti è correlata alla produzione di circa 100 vaccini a livello globale (cit. Marco Cosentino farmacologo) per cui ad aggravare la pandemia è stato l’aver permesso incautamente la produzione di un eccessivo numero di vaccini in tutto il mondo.

La Fondazione Mediterraneo, di cui sono responsabile scientifico, da subito attraverso l’Osservatorio sugli Stati Uniti del Mondo, avendo notato la totale inefficacia dei vaccini a mRNA, aveva suggerito che sarebbe stato opportuno ricorrere ad un nuovo vaccino, ma con la collaborazione di tutti gli scienziati del mondo e non favorire solo le multinazionali farmaceutiche, che hanno soltanto interessi economici. Infatti oggi è palese che la terapia genica fatta finora non ha dato nessun risultato anzi soltanto complicanze.

Una nuova variante del Covid, denominata “Xec”, sta emergendo come potenziale dominante nel panorama europeo, segnando un possibile cambiamento significativo nelle dinamiche di diffusione del virus. La Xec si distingue per essere una combinazione di due varianti preesistenti e questa particolare mescolanza le conferisce caratteristiche uniche che potrebbero spiegarne la rapida ascesa tra le varianti concorrenti. Mentre i ricercatori continuano a studiare le caratteristiche specifiche della variante Xec per comprendere meglio il suo impatto sul decorso della pandemia Covid 19, è fondamentale mantenere misure preventive efficaci ed essere pronti ad adattare le strategie vaccinali se necessario per contrastare questa nuova minaccia virale. Anche secondo la Fondazione Mediterraneo forse sarebbe stato meglio ricorrere da subito all’ immunità di gregge per cui non avremmo avuto tutte queste varianti con tutte le complicanze connesse, forse ci sarebbero stati meno morti e sicuramente l’epidemia o la pandemia si sarebbe estinta.

Del Prof. Corrado Perricone – Ematologo
Già responsabile del Centro di Immunoematologia dell’AORN Santobono Pausilipon,
già componente del Consiglio Superiore della Sanità.
Responsabile del comitato scientifico della fondazione Mediterraneo