31 Luglio 2024
L’Unicusano, con la collaborazione di Gianluca Gucciardo e del maestro Beppe Vessicchio, coordinatore artistico, lancia il primo Master per offrire a diverse figure professionali strumenti nuovi per ripensare al proprio approccio alla fisiologia, alla patologia, alla abilitazione e alla riabilitazione da destinare agli artisti sani e infortunati
Offrire strumenti nuovi per ripensare la fisiologia, la prevenzione, la patologia e la riabilitazione per gli artisti dello spettacolo nell’ottica di curare prontamente problemi potenzialmente dannosi per la loro salute. Tenendo in considerazione non solo l’età ma anche i vari generi e tipi di arte. Nasce da queste premesse il master di I livello “Performing Arts Medicine. Prendersi cura delle Arti performatiche e degli Artisti” promosso dall’Unicusano in partnership con l’U.P.A.I.Nu.C. e con il contributo scientifico di CEIMArs (Centro italiano interdisciplinare di Medicina dell’Arte).
Il Master, unico nel suo genere, rivoluzionerà il rapporto fra medico, riabilitatore e artista definendone un nuovo approccio. Per questo l’Unicusano, avvalendosi anche della collaborazione del maestro Beppe Vessicchio quale coordinatore artistico, lo ha destinato a diverse figure professionali in ambito sanitario come medici, odontoiatri, psicologi, infermieri, biologi, farmacisti e fisioterapisti.
Per raggiungere una piena formazione e informazione, durante le 1.500 ore di master saranno approfonditi argomenti legati sì alla medicina tout court ma anche alle scienze umanistiche: storia, filosofia, danza, canto, management, risorse umane, nuove tecnologie. Il master è “accompagnato” da un’altra novità mondiale assoluta: il corso di perfezionamento e aggiornamento “Performing Arts Medicine related Athletology for Coaching, Management and Training of Artists” aperto anche ai diplomati.
“Erano 15 anni che con le università di diversi Paesi tentavo di lanciare un master come questo su sanità e spettacolo – spiega il professore Alfonso Gianluca Gucciardo, coordinatore scientifico e didattico dei corsi – ma sono stati quasi tutti tentativi rivelatisi poi meteore anche perché pensati dai colleghi come qualcosa di ipertecnicistico e settoriale. Grazie a una studiata alternanza di lezioni telematiche e in presenza, l’ateneo è riuscito, invece, a farcela coinvolgendo docenti provenienti da ben cinque nazioni (Francia, Messico, Spagna, Italia e Argentina) e persino tenendo i costi contenuti; questo è certamente un altro valore aggiunto. Inoltre la possibilità di fare la tesi finale e la discussione accademica in Inglese apre le porte letteralmente al mondo intero così come l’avere come madrina di eccezione assoluta la grande Lara Fabian“.
Un master che dà una risposta alle esigenze sia dei sanitari sia degli artisti: il mondo universitario ha finalmente iniziato ad accorgersi dell’esigenza di una formazione più attenta e curata poiché nel loro cursus studiorum nessun (futuro) professionista ha mai trattato approfonditamente sintomi e malattie di chi vive nel mondo delle performing arts.
La spinta a far partire il Master dell’Unicusano proviene dalla grande consapevolezza maturata dal professor Gucciardo in 20 anni di carriera in giro per il mondo a stretto contatto con i performer: la richiesta di medici e riabilitatori altamente specializzati è enorme perché gli artisti, oggi, chiedono di essere curati e seguiti da personale che faccia assolutamente la differenza.