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Salute e Benessere: le informazioni passano soprattutto online

28 Maggio 2024

Negli ultimi anni la crisi sanitaria connessa alla diffusione della pandemia COVID-19 ha indubbiamente influenzato i bisogni e l’approccio degli italiani rispetto ai temi salute e benessere. Al tempo stesso l’evoluzione delle esigenze e dello scenario hanno condizionato anche l’operato delle strutture sanitarie.

In occasione dell’evento About Health – organizzato con la collaborazione dello Studio Legale Delli Ponti e della web agency Noetica con l’obiettivo di fare un punto sulle evoluzioni del settore salute e interrogarsi sulle nuove opportunità derivanti dall’applicazione di tecnologie all’avanguardia, innovativi canali di comunicazione e le più efficaci strategie di digital marketing – Nomisma ha presentato i risultati di due indagini originali. La prima, dedicata alle imprese operanti in ambito health, socio-assistenziale, salute e benessere, ha restituito una fotografia del settore rispetto a esigenze di promozione delle imprese, ricorso a strategie di comunicazione e strumenti di digital marketing per farsi conoscere dai potenziali pazienti. La seconda indagine ha, invece, coinvolto la popolazione italiana con l’obiettivo di approfondire l’interesse verso i temi della salute e del benessere e le modalità con cui gli italiani ricercano informazioni e scelgono prestazioni, professionisti e strutture sanitarie alle quali rivolgersi.

Oggi appare sempre più rilevante il ruolo della rete: quando cercano informazioni sulla salute il 42% degli italiani si rivolgono a siti web specializzati e il 38% a Google. A sottolineare l’importanza della rete, si pensi che il medico di base viene coinvolto dal 56% degli italiani che vogliono saperne di più su aspetti sanitari. Google è un touch point utilizzato principalmente nella ricerca di risposte rapide e chiare riguardo disturbi o sintomi (52% degli italiani), di strutture, prestazioni o servizi di interesse (44%) nonché di informazioni e chiarimenti in tema di prevenzione (32%). Tra i contenuti più apprezzati tra gli utenti online figurano le interviste agli specialisti (58%) e gli articoli di approfondimento pubblicati su blog e siti specializzati (53%).

Per individuare la struttura sanitaria a cui rivolgersi gli italiani si affidano ancora a Google (47%) anche se il passaparola rimane il principale canale di informazione (55%). Le esperienze altrui giocano un ruolo significativo nelle scelte degli italiani riguardo alle strutture sanitarie a cui rivolgersi, e ciò si nota anche dal numero di italiani che considerano fondamentali le recensioni lasciate da altri clienti (69%).

Tra i driver che influenzano la scelta degli italiani, il più apprezzato è certamente la presenza di agevolazioni economiche (88%)comeconvenzioni con aziende, enti o associazioni, seguito dalla possibilità di consultare i referti online (76%) e di prenotare visite online sul sito della struttura (73%). Fondamentale anche la presenza di un servizio di assistenza clienti rapido e soddisfacente (73%).

Una volta individuata la struttura, quasi 4 italiani su 10 preferiscono contattarla direttamente tramiteprenotazioni online. Tuttavia il canale telefonico rimane ancora il preferito per la maggior parte degli italiani, con ben il 67% degli intervistati che lo utilizza per comunicare con le strutture sanitarie. Dopo la prestazione medica, 3 italiani su 5 preferiscono rimanere in contatto con la struttura, apprezzando i tradizionali canali come e-mail e newsletter (78% di chi vuole rimanere in contatto). Nonostante le strutture non lo chiedano apertamente, a seguito della prestazione, 1 italiano su 5 lascia recensioni in ambito sanitario nel caso sia di esperienze positive sia negative (60%). Tra i temi approfonditi con la survey sulla popolazione rientra anche la sensibilità al tema della sicurezza dei dati sanitari. L’83% degli italiani ritiene importante il rispetto della privacy e della sicurezza dei propri dati sanitari eben l’81% considera fondamentale ricevereinformazioni chiare sulle modalità di trattamento degli stessi. Trattamenti non corretti e violazioni influiscono sul rapporto di fiducia tra pazienti e strutture sanitarie, con quasi 3 italiani su 10 che non tornerebbero in strutture che hanno subìto una violazione di dati.