9 Aprile 2024
La cronaca ogni giorno parla di lunghe liste di attesa in sanità, con un malcontento crescente tra i cittadini ma anche da parte dei professionisti. AIGO, Associazione Italiana Gastroenterologi ed Endoscopisti Digestivi Ospedalieri, che rappresenta oltre 2mila professionisti in Italia, collabora con le istituzioni per definire modelli gestionali, in grado di governare le liste di attesa in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Le liste di attesa sono un tallone d’Achille di tutti i sistemi sanitari e anche l’Italia, come noto, non è esente da questa criticità. I fattori che concorrono a determinare le liste di attesa sono molteplici, tra cui l’invecchiamento della popolazione, la diffusione di percorsi diagnostico-terapeutici sempre più articolati e costosi e la prescrizione di esami non del tutto necessari da parte dei medici di medicina generale e specialisti. Tali fattori finiscono per incrementare l’inappropriatezza delle prestazioni, che in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva supera il 25% dei casi tra gli esami endoscopici di primo livello (come la esofagogastroduodenoscopia (EGDS) e la colonscopia). Una percentuale sicuramente rilevante che diventa critica se si considera che ogni anno in Italia vengono effettuati non meno 2milioni e 500mila di questi esami. Emerge con evidenza quindi, che si rendono necessari nuovi modelli e linee guida efficaci per una riorganizzazione del sistema di erogazione delle visite e prestazioni ambulatoriali.
Tra i possibili modelli d’intervento quello dei RAO (Raggruppamento di Attesa Omogeno) è stato di recente proposto a livello ministeriale sulla scorta delle esperienze maturate da alcuni studi coordinati dalla Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) in collaborazione con 85 società medico scientifiche, tra cui AIGO, istituzioni centrali (Ministero della Salute, Istituto Superiore della Sanità), Regioni e Province Autonome e di Cittadinanzattiva e che ha portato nel 2020 alla pubblicazione di un manuale applicativo RAO. Il Manuale AGENAS si compone di 77 tabelle relative a 109 prestazioni che, in ambito gastroenterologico, includono gastroscopia, colonscopia e la prima visita gastroenterologica. Gli obiettivi specifici della applicazione del modello RAO AGENAS sono: ottimizzare l’accesso alle prestazioni specialistiche ambulatoriali; migliorare l’appropriatezza delle prestazioni; monitorare i tempi di attesa per singola classe di priorità; verificare periodicamente l’appropriatezza nell’uso dei codici di priorità condivisi e il grado di concordanza raggiunto tra medici di medicina generale e specialisti.
Il modello RAO permette così di coordinare l’azione dei medici coinvolti verso un’attività di pianificazione, con la stesura di documenti condivisi. Gli elementi che vengono presi in considerazione per definire i tempi della priorità clinica comprendono la severità del quadro clinico, la prognosi, l’evoluzione del quadro clinico nel breve periodo, la presenza di sintomatologia o deficit funzionale e se disponibili la valutazione di documenti di riferimento come linee guida o PDTA (percorsi diagnostico terapeutici assistenziali). Si tratta però sempre, va chiarito, di raccomandazioni non vincolanti per il medico prescrittore, che può ritrovare negli scenari clinici proposti la giusta indicazione e prioritizzazione all’esame endoscopico ma anche decidere di trovare tempi personalizzati da valutare caso per caso, possibilmente confrontandosi con un medico specialista.
Esempi virtuosi sono già presenti in alcune Regioni: è il caso della Lombardia, che ha pubblicato a fine dicembre 2023 un documento di aggiornamento sull’argomento che, oltre ad assegnare i tempi di priorità alle prestazioni, rivolge particolare attenzione alla ripetizione degli esami che spesso risultano non appropriati. In Emilia-Romagna si sperimenta in alcune aree del bolognese la presa in carico da parte degli specialisti che contattati dal medico di famiglia programmano l’esame endoscopico e seguono il paziente nell’iter diagnostico terapeutico. Alcuni di questi temi saranno al centro del 30° Congresso Nazionale delle Malattie dell’Apparato Digerente (FISMAD) che si terrà a Roma dall’11 al 13 aprile.