23 Ottobre 2023
Come difenderci dalla plastica che assorbiamo? La “Campagna nazionale per la prevenzione dei rischi per la salute da esposizione alla plastica” punta a diffondere l’informazione tra medici e pazienti, mettendo a disposizione i documenti disponibili per ridurre l’esposizione alle sostanze tossiche rilasciate dalla plastica, e a conoscerne i relativi rischi, particolarmente alti nell’esposizione in utero e in età pediatrica, aiutando al contempo l’ambiente a liberarsi da rifiuti pericolosi per tutti gli ecosistemi.
La campagna è condotta dall’Associazione Medici per l’Ambiente ISDE Italia e dalla Rete Italiana Medici Sentinella, in collaborazione con la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG), l’Associazione Medici Endocrinologi (AME), l’Associazione Culturale Pediatri (ACP), la Federazione Italiana medici pediatri (FIMP), la Società Italiana di Pediatria (SIP), Choosing Wisely Italy e la Facoltà di Scienze dell’Alimentazione Università di Pollenzo (CN).
Consigli pratici
Scegli oggetti non in materiale plastico e abolisci completamente quelli usa e getta, verifica che i prodotti che acquisti (vestiti, tessuti, cosmetici etc.) non contengano plastica. Ricordati che le microplastiche si assorbono anche attraverso la pelle.
Elimina da subito l’acqua in bottiglie di plastica e bevi quella del rubinetto. In 1 litro di acqua in bottiglia si trovano circa 5 milioni di microplastiche.
Cerca negozi che vendono prodotti alimentari e per l’igiene sfusi (https://www.sfusitalia.it/) e scegli confezionamenti green e riutilizzabili (carta, cartone, alluminio…). Potrai acquistare frutta e verdura dai contadini locali, ai mercati e dai gruppi di acquisto solidali che ormai sono presenti in moltissimi Comuni. Varia il più possibile la dieta giornaliera.
Per lo smaltimento utilizza gli appositi contenitori per la plastica in casa e fuori. Non buttare mai la plastica nell’ambiente.
Perché farlo?
Il contatto con le sostanze tossiche rilasciate dalla plastica può determinare un danno per la salute, più grave se trasportato dalle microplastiche, che penetrano nell’organismo, soprattutto con gli alimenti che consumiamo, oppure con l’acqua e le bevande in bottiglia di plastica, per contatto con tessuti sintetici, creme e cosmetici che le contengono, detergenti, ma anche semplicemente per contatto con giocattoli in plastica. Le numerose sostanze chimiche contenute nelle microplastiche possono causare:
+ Interferenza endocrina, con effetti negativi sulla fertilità maschile e femminile.
+ Effetti sul neurosviluppo.
+ Aumentato rischio di alcuni tipi di cancro.
+ Criptorchidismo.
+ Effetto “obesogeno” favorente la resistenza all’insulina e l’insorgenza di diabete di tipo 2.
+ Effetti infiammatori con alterazione della microflora intestinale e possibile interferenza sull’assorbimento di nutrienti