Covid

Il “Coro Vox Harmonica”: la musica a supporto del malato oncologico di SARA MAGON

18 Settembre 2024

Intervista a Sara Magon, direttore d’orchestra

Quando nasce il coro Vox Harmonica e con quale finalità?

Il Coro Vox Harmonica è stato fondato nel 2018 con l’intento di istituire una realtà musicale che rappresentasse una forma di sollievo per il malato oncologico ed al contempo una ricerca di integrazione tra benessere individuale e collettivo degli assistiti e professionisti della salute. L’intuizione nasce nell’ambito del volontariato LILT, sezione provinciale di Rovigo, e del Dipartimento Oncologico dell’AULSS 5 Polesana. Nel 2019, con delibera del Direttore Generale Dott. Antonio Compostella, si riconosce il Vox Harmonica come Coro aziendale: tale istituzionalizzazione ne porta in auge non solo le qualità artistiche, ma anche il ruolo fondamentale di promozione del benessere sia di chi realizza, sia di chi ascolta musica nel contesto della salute. Viene pertanto preso in carico dall’articolazione funzionale Benessere Organizzativo aziendale. Sulla scorta di questa mission, la nutrita compagine corale, talora in formazione ridotta a piccolo ensemble di soli sanitari in piena pandemia covid-19, ha sempre partecipato ad eventi dedicati al tema della salute, del volontariato, della solidarietà, della riflessione, della ricerca dell’armonia e del sollievo dalla sofferenza. L’esperienza corale in un contesto diverso dall’ambito accademico e professionale, al fine di veicolare la musica con intenti benefici e su base volontaria, è  tuttora un’esperienza stimolante e qualificante di crescita fortemente condivisa con orgoglio da parte di ciascun componente di questa realtà “armonica” molto coesa ed eterogenea, formata da sanitari ed ex sanitari, volontari, pazienti, colleghi musicisti e cantanti collaboratori appartenenti anche a prestigiose realtà corali e musicali del panorama nazionale ed internazionale.

In che modo la musica supporta il malato oncologico?

Il significato della Musica nell’ambito della cura, e, in questo specifico contesto,  nell’ottica di un sostegno globale alla Persona, è interpretabile in duplice modalità: sia come intervento i cui esiti sono osservabili in senso quantitativo , grazie allo stimolo sonoro che modula risposte del sistema nervoso centrale, pertanto  oggettivabili dalla rilevazione di parametri vitali migliorati, migliorato modello di sonno e riposo, di rilassamento, riduzione dell’ansia e della percezione del dolore, migliorata capacità ad esternare e comunicare percezioni, stati d’animo, emozioni, pensieri, sia come azione a favore del benessere percepito dalla Persona e della sua presa in carico qualitativa avanzata. L ‘assistito attraverso gli ascolti musicali, o partecipando all’attività corale stessa, potrà ripercorrere con la memoria momenti piacevoli e significativi individuali ed interpersonali, che evocheranno memorie passate e presenti, favorendo un tramite comunicativo, una migliore percezione del ricovero, una distrazione dal problema di salute, permettendo astrazione e favorendo emozioni positive grazie alle modificazioni strutturali -funzionali cerebrali, e quindi comportamentali ed affettivo/emozionali che lo stimolo sonoro stesso attua, se ben gestito, grazie all’azione specifica di determinate vibrazioni musicali e dell’armonia sul sistema mente-corpo.  

Avete preso parte a diversi eventi dedicati al tema della salute: come s’intrecciano le arti ed il benessere?

L’attività del Vox Harmonica è prettamente di carattere formativo ed estetico, funzionale ad eventi legati appunto al contesto della salute, del volontariato, di promozione della cultura più in generale. Tuttavia l’interesse principale di questa iniziativa, di carattere libero e spontaneo, origina dalla consapevolezza degli effetti positivi innumerevoli che la Musica arreca, da sempre, sul Sistema Persona e sull’essere umano latu sensu, sia da un punto di vista fenomenologico (musica promotrice di percezione di benessere individuale ma anche collettivo, nella sua funzione socializzante, in quanto straordinario veicolo comunicativo universale), sia dal punto di vista empirico positivista, ovvero degli esiti misurabili dello stimolo fisico-acustico-sonoro, tradotto anche in segnale chimico, sull’organismo umano attraverso il Sistema Nervoso Centrale (in tal caso sono stati attuati dalla sottoscritta interventi di ascolto musicale alla popolazione di pazienti di area covid, progetto proposto dalla Direzione Infermieristica ed avviato a maggio 2020). È comprovato che gli elementi della fisica del suono (moto armonico complesso, moto delle onde, frequenza e lunghezza delle onde, fenomeno della risonanza) colpiscono ed alterano il sistema psico-neuro-endocrino-immunologico producendo, se adeguatamente gestiti, effetti riequilibratori dell’asse mente-corpo: ogni modificazione strutturale-funzionale cerebrale produce una modificazione della sfera emozionale, comportamentale, esperienziale dell’individuo. La comprensione del ruolo della Musica, in particolare, e della sua funzione nell’ambito della cura, sta subendo da anni significativa trasformazione, basata soprattutto sulla ricerca neuroscientifica; teoria e pratica clinica musicoterapica stanno virando sempre più da un modello fondato sul concetto di musica come promotrice di benessere individuale e collettivo, giustappunto, ad un modello basato sull’azione della stessa sulle funzioni biopsicofisiologiche e comportamentali dell’individuo, rendendone evidente l’efficacia eterogenea e multimodale nel contesto della Salute.

Ritenete che ad oggi le arti e la cultura siano sufficientemente integrate nei percorsi di cura e terapia?

 Sfortunatamente ciò non avviene in modalità istituzionalizzata e riconosciuta dal SSN. Nell’ottica di trovare nuovi modi, in realtà ampiamente attuabili e documentati dalla letteratura scientifica, di ridurre la sofferenza umana e garantire all’individuo la globalità della presa in carico e la riduzione del senso di solitudine di fronte a tale sofferenza, non sono attualmente garantite dai LEA modalità avanzate di assistenza, attuate anche solo con interventi complementari, ad esempio, di ascolto musicale, o in casi più fortunati, con interventi multidisciplinari attivi di musicoterapia strictu sensu. Basti solo pensare che in Italia non è contemplata la laurea in Musicoterapia: il musicoterapeuta/terapista è nel contesto italiano figura non riconosciuta, o per meglio dire, non normata giuridicamente come disciplina scientifica, e non prevista pertanto dal SSN come specifico ruolo e profilo professionale.

L’Arteterapia, latu sensu, viene dunque applicata a discrezione dei singoli contesti di Cura e in base alla sensibilità e lungimiranza di Dirigenti e alla competenza specifica di Professionisti della Salute, laddove la presenza di risorse e competenze lo permettano e ne consentano l’attuabilità anche grazie al coinvolgimento di altre figure professionali, allo scopo di attuare tali modalità complementari di assistenza e cura ai percorsi tradizionali; tali cure dovrebbero essere utilmente integrate ed affiancate a quelle ufficiali in una sorta di volontà dialettica costante e di assistenza avanzata, che risponda a criteri di sicurezza, efficacia, efficienza, economicità e qualità dei trattamenti globali. La Musica, nella fattispecie, è certamente Arte ma al contempo disciplina: non scordiamo che essa è governata da leggi fisiche e rapporti armonici e matematici imprescindibili, già anticamente concepiti e studiati (Pitagora, Aristotele, Ippocrate, Cartesio fino poi alle scoperte neuroscientifiche e alle teorie della fisica moderna).

Attraverso il principio della Risonanza, il flusso ritmico di energia sonora, che avviene e si propaga per mezzo di onde ad alta e bassa frequenza, determina il cambiamento nel modello e nell’organizzazione del campo umano ed ambientale: le variazioni di vibrazioni ritmiche del campo energetico, influenzano così anche le strutture organiche (concepite come vera e propria “materia sonica solidificata”) e l’intero processo vitale.  In taluni casi e contesti si tratterebbe di convertire addirittura i principali paradigmi di cura, potendoapplicare le evidenze tratte dalla Letteratura Scientifica in merito all’efficacia della Musica sul Sistema Nervoso centrale e sul Sistema Persona (un esempio, in ambito neurologico, si ha nell’ottenere assenza completa di fenomeni epilettici, in popolazioni con deficit neurologici eterogenei, grazie all’induzione in cuffia di determinate frequenze, che riorganizzerebbero le onde cerebrali; ciò si rivela efficace anche nel contesto psichiatrico, al fine di modulare le asimmetrie frontotemporali che interessano, ad esempio, stati depressivi e non solo)

Infine avete aderito a “Cultura è Salute”. Quali valori ne condividete?

Sicuramente l’attenzione al welfare culturale, ossia al “modello integrato di promozione del benessere e della salute e degli individui e delle comunità, attraverso pratiche fondate sulle arti visive, performative e sul patrimonio culturale”; l’attenzione al potenziale curativo e riabilitativo delle Arti, favorendo la fruizione di cultura negli ospedali e nelle strutture psico-socio-sanitarie per i pazienti, per il personale medico e per tutti i professionisti della salute; l’attenzione all’integrazione corpo-mente , allo sviluppo umano e al benessere come concetto squisitamente culturale; la promozione della cultura come farmaco, rimedio per la salute, in grado di prevenire e curare malattie, potenziare l’effetto dei medicinali tradizionali, promuovere la salute e del benessere del cittadino, attraverso la riduzione dei livelli di ansia e stress e la conseguente produzione degli ormoni del buon umore e del piacere.

La presenza inoltre di supervisione di un comitato scientifico, perché tali esperienze vengano conosciute, valorizzate e abbiano la possibilità di aprire scambi e confronti reciproci, applicando best practice realizzabili da altri.  La prospettiva attenta al diritto costituzionale alla salute di una società in cui l’uomo sia in armonia con sé stesso e con l’ambiente; non da ultimo, e per noi estremamente importante, l’obiettivo imprescindibile di umanizzazione globale dei luoghi di cura e di crescita e valorizzazione dei professionisti della Salute