18 Settembre 2024
Autore dott. Tommaso Pavia, Neurologo Psicoterapeuta Ipnoterapeuta
Sottotitolo
Ipnosi regressiva e abusi
Parole Chiavi
Ipnosi abusi infantili disturbo post-traumatico da stress
Abstract
Nel lavoro viene messa in evidenza l’azione dell’ipnosi sulle patologie dell’adulto, determinate da abusi sessuali in età infantile.
Felicity De Zulueta ha dimostrato che l’abuso o la violenza sessuale infantile, rappresenta per la vittima, una grave frustrazione a quella necessita di controllo sulla realtà esterna che costituisce un bisogno fondamentale dell’essere umano.
L’abuso e le violenze sessuali distruggono nel bambino tre elementi fondamentali per la sua evoluzione mentale:
a) il senso di invulnerabilità/inviolabilità del se che costituisce un vissuto basilare di fiducia e di sicurezza nel proprio futuro. Le vittime di aggressione sessuale imparano presto che nulla è prevedibile, che non si hanno sicurezze su ciò che è bene e ciò che è male.
b) la possibilità di dare un senso positivo alla propria esperienza ed alla propria esistenza. I bambini abusati vivono un tale senso di orrore che elaborano un’immagine di sé terribile e negativa.
c) l’autostima. Il maltrattamento e l’abuso sessuale distruggono per sempre l’autostima delle piccole vittime, ponendo le basi per una esistenza caratterizzata da un profondo senso di insicurezza.
Gli studi neurobiologici sullo sviluppo mentale infantile dicono con sicurezza che le esperienze traumatiche nei primi anni di vita del bambino producono la sofferenza e la morte di neuroni attinenti alle aree dell’intelligenza, ma anche del sistema parasimpatico, ormonale, immunitario; in particolare: l’ippocampo, l’amigdala, la corteccia prefrontale e l’asse ipotalamo-ipofisi- cortico-surrenale.
La base neurobiologica è stata messa in relazione con le alterazioni epigenetiche indotte da precoci esperienze di stress sugli animali di laboratorio.
Michael Meany e collaboratori del Douglas Mental Health University Institute di Montreal nel AQuebec (Canada) che precedentemente avevano condotto studi nei roditori dimostrando che lo stress induce la metilazione del gene promotore del recettore dei glucocorticoidi nei neuroni dell’ippocampo, hanno ora trovato una conferma nello studio di un campione umano. (Mc. Gowen P.O., et all Epigenetic regulation of the glucocorticoid receptor in human brain associates with the childood abuse. Natura neuroscience 12 (3), 342-348, 2009). Nei neuroni provenienti dall’ippocampo delle vittime di abusi, sono stati trovati livelli ridotti di mRNA nel recettore dei glucocoticoidi, mentre si rileva un aumento della metilazione della citosina nel gene NR 3 C1.
Jonathan Mill, dell’institute of Psychiatry di Londra, ha sottolineato che i cambiamenti epigenetici, pur essendo a lungo termine e potenzialmente permanenti, sono reversibili.
Le vittime di abusi sessuali nella maggior parte dei casi sviluppano la sindrome post-traumatica da stress infantile.
La possibilità che si instauri il disturbo è legata alla gravità dell’evento, alla capacità di reazione della vittima, all’accoglienza che il minore riceve dagli adulti che lo circondano. Si instaura il disturbo post-traumatico da stress quando viene minata la fiducia e la sicurezza nelle relazioni umane, quando prevale la sensazione di orrore e di essere inerme.
La capacità di produrre stress è dovuta al fatto che il bambino traumatizzato vive sia l’intrusione dell’esperienza traumatica nei pensieri, per cui l’evento è continuamente rivissuto, che il bisogno di farla sparire nella coscienza negandola, cercando di minimizzare, di non pensare.
I sintomi post-traumatici, nel bambino, derivati dall’abuso sessuale includono:
- Rivivere continuamente l’evento traumatico
- Tentativo di evitare in modo persistente gli stimoli associati all’ abuso
- Sintomi persistenti di ansia, di aumento dell’eccitazione con insonnia incubi, irritabilità, scoppi d’ira
- Riduzione della reattività verso il mondo esterno.
Molti bambini grazie al meccanismo di difesa della rimozione riescono a superare nell’ infanzia il trauma. Questo meccanismo, però porterà, seppure con lo scopo di proteggere la persona da un crollo, alla formazione di sistemi difettosi e patologie che probabilmente non sarebbero comparsi altrimenti.
Tra le patologie che si manifestano in età adulte si trovano: il disturbo borderline di personalità, la depressione, i disturbi alimentari e dipendenze.
In verità le patologie che si manifestano in età adulta a seguito di abusi o violenze infantili sono in quantità superiori a quanto descritto in letteratura.
Grazie all’ipnosi regressiva ho valutato la presenza di alcune patologie diverse da quelle descritte.
Sono stai presi in considerazione sei casi di pazienti trattati con ipnosi neo-eriksoniana secondo il seguente schema:
-Induzione alla trance
-Ipnosi regressiva
-Recupero dell’esperienza rimossa
-Tecniche specifiche atte al superamento dell’esperienza rimossa.
Vengono descritti brevemente i casi:
- P.C. femmina di anni 71 affetta da depressione endoreattiva grave, già trattata con psicofarmaci senza alcun risultato. Da ragazzina fu abusata da uno zio.
- G.S. maschio di anni 41 affetto da disturbo borderline di personalità, in età infantile subì una violenza omosessuale.
- A.D. femmina di anni 26 affetta da disturbo ossessivo compulso, all’età di dodici anni fu violentata dal nonno paterno.
- A.A. femmina di anni 32 affetta da disturbo da attacco di panico, a quattordici anni subì violenza sessuale dal nonno paterno.
- L.K. femmina di anni 48 affetta da sindrome della dipendenza dal sesso fu abusata in età infantile da un parente.
- S.M. femmina di anni 35 affetta da psicosomatosi grave, fu violentata all’età di sette anni dal padre.
Bibliografia:
Mc. Gowen P.O. et all. “Epigenetic regulation of the glucocorticoid receptor in humain brain associates with the childood abuse. Nature Neuroscience” 12(3) 342-348, 2009
Fabio Sinibaldi, Sara Achilli “Conseguenze a breve e lungo termine degli abusi all’infanzia on-line” (1-4) (8-25) 2014.