18 Settembre 2024
L’odontoiatria è tra i settori che hanno più subito maggiormente la trasformazione digitale e l’innovazione tecnologica, soprattutto dopo gli ultimi tre anni, segnati dalla pandemia di COVID-19. Ma qual è l’orientamento per il 2023 e soprattutto il core business del futuro? Ne parliamo in questa intervista con Luca Gentili, Dental Office Manager presso Palenca Clinic S.r.l., titolare presso Active Medical Center, Opinionist & Trained Coordinator Invisalign e docente presso Centro Studi Athena e Magistra SRL.
Nel 2023 gli odontoiatri sono ancora percepiti come “separati” dal resto dell’assistenza sanitaria?
È una domanda molto interessante e pertinente: l’odontoiatra è sempre stato visto nell’ideale comune come un professionista a sé. Mi spiego meglio: è statisticamente provato che il paziente non “fa storie” per pagare altri specialisti come Ginecologi, Cardiologi, Oculisti e via discorrendo. In questo senso si, possiamo dire che da sempre l’Odontoiatra è percepito come separato dal resto dell’assistenza sanitaria. Va chiaramente specificato che il dentista, a differenza di molti professionisti sopra citati che effettuano prestazioni singole come le visite specialistiche, spesso elabora un piano di cura composto da più fasi e prestazioni. Il vento sta sicuramente cambiando, ma c’è molta strada da percorrere per far sì che la figura del dentista cambi nell’immaginario collettivo e la strada da tracciare secondo me dipende molto da 2 fattori: unire una categoria di professionisti storicamente divisa, che è composta da molte individualità poco predisposte al confronto, e puntare maggiormente al mantenimento, sensibilizzando la prevenzione.
L’odontoiatria è in costante evoluzione: come è cambiato il modo di fare impresa negli ultimi anni?
Cambia ogni anno: lo abbiamo visto con il COVID-19. Il mondo cambia da un giorno all’altro, perché non dovrebbe cambiare anche il nostro settore? C’è molta più competizione, il paziente del 2023 è molto più informato ed esigente, inoltre il potere d’acquisto è mutato notevolmente. Ciò che ha fatto la differenza negli ultimi anni è stato il servizio che possiamo offrire ai nostri pazienti: il servizio non inteso solo come qualità clinica (che deve essere chiaramente il presupposto dell’impresa odontoiatrica), ma inteso come tutto ciò che gira intorno al paziente. Fattori come l’accoglienza, la pulizia, la puntualità, il follow-up non possono più non essere considerati: possiamo pensare di essere un’eccellenza clinica, ma alla fine i parametri del successo saranno sempre decretati dal paziente, non da noi stessi.
Come sarà l’odontoiatra del futuro prossimo e quali carte dovrà giocarsi il libero professionista per essere competitivo?
Credo che l’Odontoiatria del futuro sia indirizzata sulla prevenzione piuttosto che sulle terapie invasive. Le catene Low Cost e il turismo dentale hanno segnato nell’immaginario collettivo l’odontoiatria degli ultimi 20 anni. Molti pazienti sono rimasti scottati da terapie non necessarie e in alcuni casi con ripercussioni negative. Credo che sensibilizzare il paziente a fare un mantenimento costante, rispettando i richiami di igiene previsti, possa avere un duplice vantaggio:
- fidelizzare progressivamente il paziente in occasione degli appuntamenti programmati, facendo leva anche sul suo nucleo familiare
- rispettare i richiami di igiene professionale influirà positivamente sull’economia dei pazienti, che con un corretto mantenimento e monitoraggio eviteranno (nella maggior parte delle situazioni), terapie invasive e di sicuro più dispendiose.
Infine che tipo di miglioramenti possiamo aspettarci grazie al supporto delle nuove tecnologie?
Ritengo che quando ci approcciamo a fare un nuovo investimento, dobbiamo sempre tenere in considerazione quanto un nuovo device possa aumentare il confort del paziente in studio. La chirurgia guidata, gli scanner intra orali e le attrezzature di igiene parodontale di terapia di supporto sono tecnologie/devices che migliorano l’esperienza del paziente in poltrona e diminuiscono i tempi di lavorazione. Questo si traduce in maggiore tempo libero per i pazienti. In conclusione possiamo dire che più le nuove tecnologie ci supporteranno con un maggiore confort per operatore/paziente, più il ritorno sarà maggiore. Il successo non è un obbiettivo, ma semplicemente la conseguenza delle nostre azioni.