17 Marzo 2023
Con una fitta serie di appuntamenti il gruppo integrato di valutatori (critici cinematografici, volontari, operatori, utenti e stagisti dei servizi di salute mentale) ha concordato sui sette lungometraggi che accedono alle fasi finali del concorso, selezionati tra i numerosissimi film iscritti alla tredicesima edizione de Lo Spiraglio Filmfestival della salute mentale.
Diretto da Federico Russo, che è anche membro del comitato scientifico di “Cultura è Salute”, e da Franco Montini e promosso da ROMA CAPITALE e dal Dipartimento Salute Mentale della ASL Roma 1 in collaborazione con il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo e con SCENA, lo spazio cinema della Regione Lazio, il festival “Lo Spiraglio” si conferma come appuntamento immancabile per capire, pensare e conoscere a fondo il mondo della salute mentale.
I sette lungometraggi in concorso spaziano su grandi tematiche e come sempre affrontano i temi del festival utilizzando molti linguaggi, stili, generi.
Si va da Trieste è bella di notte di Matteo Calore, Stefano Collizzolli e Andrea Segre, documentario di inchiesta e di denuncia, un doloroso racconto intimo sulle vicende migratorie e sui respingimenti, a Svegliami a mezzanotte di Francesco Patierno, dove la protagonista si guarda a fondo dopo essere sopravvissuta ad un tentativo di suicidio. Ancora tra i documentari di inchiesta Nei giardini della mente di Matteo Balsamo, sguardo profondo ed esaustivo sul manicomio, nelle sue più spaventose atrocità del passato e del presente. Aiuta a riflettere sul mondo prima della legge Basaglia il lungometraggio di finzione I sogni abitano gli alberi di Marco Della Fonte, mentre Io e Spotty di Cosimo Gomez ci porta, ancora con un film di finzione, nel bizzarro e difficile mondo di due giovani, alla ricerca di loro stessi. Con Percepire l’invisibile di Tino Franco entriamo nei luoghi in cui il cinema diventa strumento di cura e di riabilitazione ed infine con Peso morto di Francesco Del Grosso, finiamo in carcere, dove un uomo impara sopravvivere ad una condanna ingiusta.
La giuria (Alessandro Coni psichiatra, Alessio Cremonini regista, Antonietta De Lillo regista, Emanuela Lena assistente sociale, Aligi Pontani giornalista), assegnerà al miglior lungometraggio il premio “Jorge Garcia Badaracco – Fondazione Maria Elisa Mitre” mentre un premio speciale sarà assegnato da una seconda giuria, formata da 3 esperti indicati dal SAMIFO – ASL Roma 1, che selezionerà il film che meglio saprà ritrarre/esprimere/raffigurare aspetti legati alla transculturalità e alla vulnerabilità delle persone migranti. Da questa edizione sarà inoltre costituita una giuria popolare che assegnerà il Premio del Pubblico dello Spiraglio, un riconoscimento al film in concorso che abbia riscosso maggiori riconoscimenti da parte degli spettatori presenti in sala.
Il festival assegnerà, come ogni anno, durante la serata finale al MAXXI, il Premio Lo Spiraglio Fondazione Roma Solidale Onlus a un personaggio particolarmente significativo del mondo cinematografico. Nelle edizioni precedenti sono stati premiati Elio Germano, Claudio Santamaria, Saverio Costanzo, Fabrizio Bentivoglio, Anna Foglietta, Paolo Virzì, Sergio Rubini, Sergio Castellitto, Carlo Verdone, Alba Rohrwacher, Marco Bellocchio e Giulio Manfredonia.