18 Settembre 2024
In questa intervista con “La voce dei medici” la Dott.ssa Elena Miglioli, responsabile dell’Area Ufficio Stampa e Comunicazione di Asst Mantova, racconta la realizzazione del progetto “Hallart: l’arte ovunque”, una testimonianza diretta del rapporto virtuoso tra cultura e salute.
Da dove nasce l’idea di creare uno spazio espositivo permanente all’interno di un ospedale e che significato ha?
L’iniziativa nasce nell’ambito del progetto Arte in ospedale, curato dall’area Ufficio stampa e comunicazione, che dal 2009 diffonde la bellezza nei luoghi di cura, grazie a svariati interventi artistici nelle strutture aziendali di Asst Mantova. La bellezza genera benessere, familiarità, senso di accoglienza e quindi fiducia. I principali interventi sono stati realizzati coinvolgendo gli studenti del liceo artistico Giulio Romano di Mantova, con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Brescia e di artisti affermati, il sostegno di partner privati e istituzionali al fine di gettare un ponte verso la comunità locale. Abbiamo decorato l’Hospice, la Neuropsichiatria Infantile, il Pronto Soccorso, le mense ospedaliere, la Chirurgia Senologica, la Neonatologia. Il progetto più imponente è Wallart, partito nel 2012 e concluso del 2021. Ha visto impegnati gli studenti – coordinati da popolari street artists – nella realizzazione di un’opera lunga 295 metri, sul muro che costeggia il parcheggio dell’ospedale di Mantova. Gli interventi realizzati con le scuole sono stati sempre accompagnati da una riflessione propedeutica da parte dei ragazzi su tematiche come il dolore, la malattia terminale, l’alimentazione sana, tramite incontri in aula con i medici. In questi giorni abbiamo inoltre lanciato una nuova iniziativa: ‘Museoterapia, appuntamento con l’artista’: 10 pillole video online per conoscere le opere d’arte di proprietà di Asst esposte a Palazzo Ducale e altri tesori del museo cittadino.
“Hallart: l’arte ovunque”, dà l’idea di un mondo esteso, che abbraccia artisti, medici, pazienti ed operatori della sanità. In che modo le discipline artistiche possono essere di supporto in un percorso di cura per i vari attori coinvolti?
Puntiamo sulla partecipazione, sull’abbattimento delle barriere fra sani e malati, fra professionisti e operatori della sanità, fra i luoghi di cura e gli altri luoghi della città. La hall dell’ospedale ci è sembrata lo spazio ideale per un obiettivo di condivisione. Ecco perché le opere esposte possono essere scelte da Asst, ma al contempo diamo la possibilità agli stessi artisti di proporre una loro mostra. Secondo il rapporto dell’Oms sul ruolo delle arti nel miglioramento della salute e del benessere (2019), negli ultimi vent’anni la ricerca in questo campo si è intensificata in modo molto significativo. Sono inoltre emersi sviluppi nelle pratiche e nelle politiche in diversi Paesi dell’Organizzazione mondiale della sanità-Regione Europa, ma anche oltre i suoi confini. Più di 3.000 studi hanno evidenziato il ruolo determinante delle arti nella prevenzione delle malattie, nella promozione della salute, nel trattamento e nella gestione delle patologie che si manifestano nel corso della vita.
“Arte” come sostegno al paziente. Ma quanto conta anche per prevenire il burnout del medico?
Si parte dal presupposto che l’arte possa alleviare le preoccupazioni, trasfigurare la sofferenza: è terapeutica per chi cura e per chi è curato. Non parla solo al malato e ai suoi familiari, ma anche agli operatori. Per altro la mostra con la quale abbiamo inaugurato lo spazio Hallart aveva come protagoniste le fotografie scattate durante l’emergenza pandemica da Mario Fiorito, infermiere del reparto di Terapia Intensiva, Anestesia e Rianimazione di Mantova. Il titolo era ‘I LORO OCCHI, LE LORO MANI. La prima ondata Covid negli sguardi e nei gesti dei professionisti della Rianimazione’. Un omaggio a tutti gli operatori che si sono spesi e ancora si spendono per fronteggiare questa situazione.
In che modo si può partecipare al progetto?
Le modalità di presentazione della propria candidatura sono pubblicate nel dettaglio sul sito www.asst-mantova.it, sezione Ufficio Stampa e Comunicazione. Un comitato istituito dall’azienda – composto da dipendenti e membri esterni appartenenti al mondo dell’arte – ne valuterà l’idoneità e il valore artistico definendo un calendario degli eventi espositivi. Per tornare al punto precedente i nostri professionisti, nell’ambito di questo comitato, hanno anche un ruolo attivo nella scelta delle opere da esporre.
Infine la vostra realtà è decisamente allineata alla nostra filosofia di “Cultura è Salute”. Qual è il valore di questo binomio? Le potenzialità delle arti per favorire il benessere umano sono sufficientemente comprese?
Come accennavo poco fa, la ricerca in questo ambito si sta muovendo molto. La consapevolezza dell’importanza del ricorso ai vari linguaggi espressivi nei percorsi di cura va via via crescendo. Durante la recente pandemia, per altro, abbiamo avuto più che mai bisogno di queste esperienze per resistere, per andare avanti, per prenderci cura di noi e degli altri. Mi ricollego ancora al report di Oms, che fra il gennaio 2000 e il maggio 2019 ha censito oltre 900 pubblicazioni, fra le quali più di 200 tra recensioni, revisioni sistematiche, meta-analisi e meta-sintesi. I risultati sottolineano un potenziale impatto delle arti sulla salute mentale e su quella fisica, negli ambiti della prevenzione e promozione, della gestione e del trattamento.