2 Novembre 2021
Sarà ch’è bella, sarà ch’è grande, sarà com’è,
ma questa Roma adesso è come l’arca di Noè.
Ci son tutte le razze, improvvisamente,
dalla bianca alla nera, alla gialla impertinente.
Ci manca la rossa, ma non perché non c’è,
perché s’unisce ai rossi tramonti con te.
I cieli son pieni d’uccelli i più vari:
pappagalli, gabbiani, gufi, non più rari.
D’inverno gli storni la fan da padroni,
cacciando oramai i piccioni ladroni,
e lordando dagli alberi con i loro escrementi
tutto ciò che han sotto agli annidamenti:
dalle auto, alle bici, dalle strade, ai pedoni,
tutti son colpiti da quei bombardoni.
e defecano così tanto da formare il guano,
dall’odore schifoso, vomitevole e malsano.
E che fine hanno fatto i passerotti, poverini,
da sparire di botto dalla città dei latini?
Essi che scandivano il passar delle stagioni,
dalla dolce primavera, all’autunno mesto dei piccioni?
Non solo i volatili campeggiano in città,
ci sono topi, pantegane, gatti e cani, chi ce l’ha.
Ma il colpo di grazia su questa città,
glielo ha inferto una crudele, triste realtà:
l’invasione per pastura di allegri cinghiali
scambiati di prima per poveri maiali,
ma testimoni sicuri di un immenso degrado
da far trasalire il Grande del dado.
Ch’è successo, Roma mia, caput mundi?
Sei diventata delle bestie la caput “zoo-mundi”?
Dott. Gian Piero Sbaraglia
MEDICO CHIRURGO
Spec. In Otorinolaringoiatria
Primario Otorinolaringoiatra
C.T.U. del Tribunale Civ. e Pen. di Roma
Direttore Sanitario Ass. Misericordia di Roma Centro