18 Settembre 2024
Erano i primi anni settanta, quando muovendo i miei primi passi da Specialista Otorinolaringoiatra nel mio paese – specialità per altro poco nota in un ambiente di agricoltori – una sera, fermandomi a cena presso un mio contadino, questi incuriosito del difficile nome della specialità “otorinolaringoiatria”, ne volle sapere di più, chiedendomi spiegazioni. Sommariamente gli descrissi il campo d’azione della materia e lui, molto interessato, si soffermò sul “naso”, dal momento che mi disse subito: “Meno male allora che sei qui, perché io non respiro bene col mio naso…. Sì, ci ho fatto caso, ho il naso che mi si chiude facilmente, e non mi fa star bene…; ecco… è come il mio caminetto qui acceso: se la “canna fumaria” non funziona, non aspira bene, si fa fumo in tutta la stanza”. Il tutto detto in un duro dialetto!
Quel paragone del naso con la “canna fumaria” (camino), mi fece molto riflettere, perché in realtà, a pensarci bene, è vero! Il nostro naso ha la nobile funzione di garantire che l’aria che respiriamo quotidianamente per vivere, prima di raggiungere i polmoni, viene da esso “trattata” in modo da garantire che sostanze “straniere” con potenziale patologico (polveri sottili, gas, batteri, virus…), immerse nel “mezzo” aereo o da questo trasportate, non entrino nell’albero respiratorio, attentandone l’incolumità. E se questa proprietà dovesse venir meno, si potrebbero creare serie conseguenze all’apparato respiratorio, con l’insorgenza di patologie da controllare attentamente.
Conosciamo tutti, dalla fisiologia nasale le importanti funzioni del naso che sono: filtro dell’aria, umidificazione dell’aria, riscaldamento dell’aria (specie nei paesi freddi) oltre alla funzione Olfattiva. A queste funzioni lo studio della anatomo-fisiologia nasale ne ha riconosciuta anche un’altra: quella di far parte del nostro Sistema Immunitario, quale Protettore delle nostre vie aeree, quindi del nostro corpo, ponendo in essere azioni di difesa contro agenti esterni patogeni di ogni tipo (batteri, virus…), che possano minare la nostra salute: un naso che funziona bene, è un ottimo salvacondotto per la nostra salute!
Ed infatti dalla Fisiologia Respiratoria Nasale (Rinologia Clinica – Arnold G.D. MARAN- Valerie J. LUND; – 1991 Micarelli Ed., Roma; Otorinolaringoiatria – Ettore ALAJMO – Piccin Nuova Libraria S.p.A. – 1988 – Padova), le fosse nasali sono ricoperte internamente dalla mucosa detta pituitaria, distinta in due porzioni: una superiore (detta anche olfattiva) e una inferiore (detta anche respiratoria). La mucosa respiratoria è caratterizzata dalla presenza di una rete vascolare che consente il riscaldamento dell’aria che viene inspirata, oltre che dalla presenza di muco e ciglia che provvedono all’umidificazione e alla depurazione della stessa aria. La porzione di mucosa olfattiva ospita invece le cellule olfattive, i bulbi olfattivi e la rete nervosa olfattiva.
Ma la funzione del naso non è soltanto “fisica”, aggiungerei anche “chimica”. Sì, perché la mucosa nasale che riveste le fosse nasali è di tipo “epitelio respiratorio”, come già detto, ed è composto da cellule colonnari cigliate pseudo stratificate, intercalate da cellule caliciformi. Nella sottomucosa vi sono ghiandole siero-mucose. La mucosa è riccamente vascolarizzata e comprende, in parte anche Tessuto Cavernoso, oltre ad essere ricca di un sistema di ciglia vibratili che, con il loro movimento, costituiscono un valido sistema protettivo nel depurare l’aria dalle sostanze nocive, prima di essere incanalata nelle vie aeree inferiori. Tutto ciò grazie a diversi meccanismi di difesa: il suo epitelio, la fitta rete di capillari, il muco, le ciglia vibratili, che spostano il muco, le cellule del sistema immunitario e numerose sostanze prodotte col muco ed in esso contenute, in grado di bloccare batteri e virus ed altri elementi nocivi.
Il naso, infatti, risulta essere in prima linea quale “locus” del sistema immunitario. Quest’ultima funzione di protezione e difesa che si realizza nelle cavità nasali, di solito è distinta in fattori di difesa aspecifici e fattori di difesa specifici. Tra i Fattori di Difesa Aspecifici, accanto all’azione di ostacolo meccanico, svolta per i corpuscoli più voluminosi dalle vibrisse e dalla barriera fisica data dal rivestimento epiteliale, se integro, spicca l’importanza del cosiddetto Sistema Muco – Ciliare. Questo Sistema dotato di abbondante secrezione mucosa che investe le fosse nasali, ingloba – se presenti – le particelle contenute nell’aria inspirata, le quali coartate, vengono trasportate verso il rinofaringe con i continui movimenti delle ciglia vibratili, simili al movimento di un campo di grano, pronto per la mietitura, schiaffeggiato dal vento, creando un caratteristico effetto “onda”.
Ma la peculiarità di questa mucosa respiratoria nasale è quella di produrre e contenere sostanze con proprietà Antibatterica e Virale: il Lisozima, l’Interferon, la Lattoferrina, etc.; da aggiungere inoltre l’azione Fagocitante svolta da cellule Mononucleate ubicate nella sottomucosa (o ivi richiamate).I Fattori di difesa specifici sono rappresentati sia dall’Immunità Cellulare legata ai Linfociti T, sia dall’Immunità Umorale e quindi dalle diverse Immunoglobuline che si evidenziano, in quella sede, con le tecniche di immunofluorescenza, tecniche che hanno anche messo in evidenza una valida funzione difensiva locale data dalle Immunoglobuline A, le cosìddette secretorie (IgAS), ( Manuale di Immunologia e Allergologia, – Glenn J.Lawlor Jr., Thomas J. Fischer – Libreria Editrice Internazionale , 1990 –Milano).
Da qui la riconosciuta sicura sede nasale, con la tecnica dei tamponi – oggi più che mai in regime di Covid-19 – per valutare se si è stati contagiati dal COVID-19, e non solo, ma anche da altre patologie batteriche o virali, etc.
Allego una foto che è un allarme per le nostre vie respiratorie: pulendo un tavolino di cristallo, in un balcone qui a Roma, si nota la quantità di polveri in esso depositate e che fanno parte della quantità contenuta nell’aria che respiriamo quotidianamente (PM).
Fig. 2 – La foto mostra lo strofinaccio verde passato sulla superficie del tavolo di cristallo con i segni delle polveri in esso depositate (lo sporco sullo strofinaccio).
E allora senza ombra di dubbio, dopo due anni di pandemia, possiamo ben definire il NASO “la mascherina naturale del nostro corpo”, senza scivolare nella solita retorica, ma ricordando che già i Saggi vedevano il Naso come un organo importante tanto da chiamarlo in causa quando si dovevano fare importanti scelte nella vita: occorreva avere “BUON NASO!”, mentre MARZIALE nei suoi Epigrammi (Libro 1- 41) affermava “…NON CUIQUE DATUM EST HABERE NASUM…” = non a tutti è dato avere BUON NASO!
Del DR. GIAN PIERO SBARAGLIA
MEDICO CHIRURGO
Spec. In Otorinolaringoiatria
già Primario Otorinolaringoiatra,
C.T.U. del Tribunale Civ. e Pen. di Roma
Direttore Sanitario e Scientifico Centro di Formazione
BLSD-PBLSD – Accreditato ARES 118-Lazio e IRC-Misericordia di Roma Centro – ROMA.