18 Settembre 2024
La due giorni della sessione Ministeriale Salute del G20, con chairman il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha posto al centro del dibattito un grande tema tra tutti: l’accesso al vaccino anti Covid-19 da parte dei Paesi poveri, ancora oggi tagliati fuori ed in grave difficoltà per quanto riguarda il reperimento, l’acquisto e l’inoculazione dei sieri. Lo stesso ministro, Roberto Speranza, ha rimarcato che “I Paesi più ricchi e forti si fanno carico di costruire una campagna di vaccinazione estesa a tutte le nazioni perché nessuno si salva da solo e il vaccino è l’arma che abbiamo”.
Il ministro della Salute, citando l’immunologo e referente della Casa Bianca, Anthony Fauci, che ha indicato il 2023 come data di uscita definitiva dalla pandemia, ha ricordato che la fine dell’emergenza sanitaria a livello globable dipenderà solo da una cosa: “dalla nostra capacità di vaccinare tutto il mondo“. Sciogliere il nodo dell’equa e capillare distribuzione del vaccino a livello globale è ancora un obiettivo lontano e sono tanti gli ostacoli che continuano a frapporsi a questa meta: in primis il costo dei vaccini, troppo elevato per moltissimi Paesi, poi la disponibilità sul mercato, ma anche la loro distribuzione e l’inoculazione degli stessi sieri alle popolazioni povere.
Nel futuro prossimo bisognerà inoltre colmare il gap finanziario dell’Access to COVID-19 Tools Accelerator (ACT-A) in particolare nei pilastri dedicati alle cure e alla diagnostica, che continueranno ad essere rilevanti per la gestione della pandemia insieme ai programmi di vaccinazione. L’obiettivo è che dalla riunione dei Ministri della Salute del G20 parta un forte messaggio di cooperazione, solidarietà ed equità, nella convinzione che, per citare ancora Speranza, “nessuno debba essere lasciato indietro”.