18 Settembre 2024
Accorpamento di presidi di Continuità assistenziale, ambulanze senza medici e colleghi di guardia medica costretti a lasciare il presidio per lungo tempo per medicalizzare i mezzi di soccorso, grave disagio per cittadini e turisti, stress psicofisico per i Sanitari costretti a coprire alternativamente diversi presidi su territori vasti e disagiati ed a turno unico.
Si susseguono le ordinanze dei Direttori di Distretto che smantellano o svuotano le postazioni di Continuità Assistenziale (Guardia Medica notturna e festiva per i non addetti) vedi la N° 148872 del 9 luglio 2021 del distretto 71 da Sapri a Palinuro e la N° 158401 del 26/07/21 del Distretto 68 Giffoni Valle Piana che rimodulano, svuotano o chiudono presidi importantissimi per il turismo anche internazionale nel Cilento.
Ricorderei che il Medico che medicalizza un’ambulanza lasci il presidio chiuso ed il successivo paziente è costretto anche lui a rivolgersi ad un Pronto Soccorso ospedaliero, ingolfando gli accessi, attendendo il triage ed avendo risposte in tempi molto più dilazionati per forza di cose.
Mancanza di programmazione? Miopia organizzativa? Mancanza di Medici? L’Imbuto formativo?
Non va meglio negli Ospedali dove si pretende ai non più giovani Colleghi di essere uni e trini nel coprire guardie interdivisionali e consulenze in pronto soccorso, (cioè si paga uno e si pretende tre).
Neppure nella Medicina di Famiglia sono rose e fiori. Si attende il pensionamento del medico, si fa la conta degli assistiti, il rapporto con la popolazione residente detratta quella pediatrica, si fa la zona carente, se la graduatoria è bloccata dai ricorsi si nomina un medico “provvisorio” (situazione che dovrebbe essere eccezionale – oggi la norma) e nel frattempo migliaia di assistibili non assistiti/pagati vagano nel limbo. Ma veramente nessun Direttore di Distretto sa quando un Medico compie 70 anni?
A pensarci bene questo però è un buon sistema di risparmio, non nomino, non pago, risparmio.
Il problema che si pone però, è che non si assiste o si assiste alla men peggio, costringendo i Sanitari in servizio a lavorare in emergenza e sull’emergenza in maniera cronica.
Fortunatamente abbiamo avuto il Covid.
Grazie ad esso la Laurea in Medicina è diventata abilitante (antico pregio tutto italiano).
Ma la laurea non è ancora ritenuta formativa, anzi dipende!
Dipende dall’incarico; se sono un sostituto/incarico a tempo determinato sono formato, ma non lo sono per un incarico a tempo indeterminato.
Cioè, lo stesso Sanitario, la stessa mansione, gli stessi pazienti, gli stessi orari non permettono lo stesso riconoscimento.
La verità sarà che non si vuole assumere?
Sarà che io alla mia età di 65 anni capisco poco (forse per mancanza di neuroni o per distrazione degli stessi) le grandi finalità della gestione politica della Sanità, dalle Nomine dei Direttori a tutto quanto esiste nell’organigramma del comando delle Asl e dei Distretti.
La carenza medica è data dalla mancanza dei medici o dalla creazione ad arte delle incompatibilità.
Dare incarichi temporanei per due/tre mesi quando ci sono carenze di organico da anni serve a creare l’incompatibilità?
Pretendere gli specialisti per poi dire che non ce ne sono e non assumere, lasciando posti vuoti e sana ragione?
Spostare medici dalle ambulanze lasciandole vuote per incarichi temporanei nei pronto soccorso, è intelligenza e programmazione prospettica?
Ricordo che tempo addietro, ero giovane, quando mi permisero di entrare (a gratis e per farmi un favore) in un pronto soccorso non ricordo di aver fatto guai, ma ricordo bene quanto sfruttamento.
Ritornando alla Continuità Assistenziale, si pone il problema serio legato all’assistenza del turista.
Le ferie sono sacre, si dice, specialmente negli uffici di chi comanda, ma vogliamo assistere degnamente coloro che ci gratificano della permanenza sulle nostre coste? Ricordiamoci poi che non sono proprio dei pezzenti i nostri turisti, pagano bene il soggiorno, almeno assistiamoli nel bisogno e ricordiamoci di coloro che lavorano anche nel giorno e nella notte di ferragosto, semplicemente riconoscendo loro il giusto merito senza ostacolare almeno il loro onesto e mal pagato lavoro.
Pasquale Contaldi
Medico