18 Settembre 2024
Raggiunto l’accordo tra governo e parti sociali per la somministrazione dei vaccini anti-Covid nei luoghi di lavoro. L’adesione è volontaria. Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha assicurato che si comincerà non appena arriveranno le dosi necessarie.
Ecco, in 16 punti, cosa prevede il Protocollo:
- La vaccinazione intra-aziendale rientra a pieno titolo nel Piano strategico nazionale di immunizzazione anti Sars-CoV-2 predisposto dal Commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo.
- I datori di lavoro con il supporto delle Associazioni di categorie e indipendentemente dal numero di dipendenti, possono manifestare la loro disponibilità a costituire punti straordinari di vaccinazione.
- Nei piani aziendali previsti dal Protocollo, i datori di lavoro assicurano un confronto con il Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole di sicurezza aziendale stilate il 24 aprile 2020.
- I piani vengono poi proposti all’Azienda Sanitaria di riferimento nel rispetto delle indicazioni ad interim di eventuali altre esigenze regionali o provinciali.
- All’atto di presentazione il datore di lavoro specifica il numero di vaccini richiesti e i lavoratori che acconsentono alla somministrazione.
- I costi di realizzazione sono interamente a carico del datore di lavoro mentre la fornitura di vaccini, i dispositivi di somministrazione, gli strumenti formativi e di registrazione sono a carico dei Servizi sanitari regionali.
- Tutte le parti si impegnano a tenere informati i lavoratori e le lavoratrici con supporto di un medico competente.
- La raccolta di adesioni va gestita nel pieno rispetto della scelta volontaria dei dipendenti, evitando qualsiasi forma di discriminazione.
- Il medico competente deve fornire informazioni sui vantaggi e i rischi connessi alla vaccinazione e alla tipologia scelta.
- La somministrazione è affidata ad operatori in possesso di formazione adeguata sulla vaccinazione anti Covid-19 e viene eseguita in locali idonei. Il medico può avvalersi di personale sanitario di supporto.
- Il medico ha il compito di registrare le vaccinazioni effettuate tramite gli strumenti messi a disposizione dalla Regione.
- Il datore di lavoro può anche scegliere di avvalersi di una struttura privata, in caso di mancanza di requisiti idonei alla vaccinazione in sede, con cui stipulare una convenzione.
- I datori di lavoro che non possono fare ricorso a strutture private potranno avvalersi di quelle dell’Inail.
- Sarà cura della struttura INAIL adempiere a quanto necessario per le somministrazioni, compresa la successiva registrazione.
- Se eseguita in orario di lavoro, il tempo di vaccinazione è equiparato all’orario lavorativo.
- Ai medici competenti e al personale sanitario di supporto coinvolto, attraverso la piattaforma ISS è offerto uno specifico corso di formazione realizzato in collaborazione con Inail e con i Ministeri di Lavoro e Salute.