4 Marzo 2021
Quella del medico è una professione sempre più declinata al femminile, soprattutto nelle fasce d’età più giovani. Ma è necessario che anche i sistemi organizzativi si adeguino a questa nuova realtà.
Un esercito di camici rosa, che lavora in corsia e non si risparmia mai. Ma nonostante le donne medico stiano superando i loro colleghi uomini, questo sorpasso riguarda spesso e volentieri soltanto i numeri. Per una donna medico infatti il percorso ad ostacoli nella professione è assicurato. Se, in totale, gli uomini sono sempre in maggioranza (il 66%), lo scenario cambia nella fascia under 65: qui le donne rappresentano infatti il 52,72%. Sotto i 40 anni le donne costituiscono quasi il 60%, e, tra i 30 e 34 e 35 e 39 anni, arrivano quasi a “doppiare” gli uomini.
“La nostra professione è sempre più declinata al femminile – ha osservato il presidente FNOMCeO Filippo Anelli – soprattutto nelle fasce di età più giovani. È necessario che anche i sistemi organizzativi ne tengano conto. Occorre, ad esempio, che si modifichino i contratti, introducendo modalità flessibili di impiego”.
Proprio per le giovani professioniste infatti le difficoltà aumentano, fino al mobbing nel 60% dei casi. Aver scelto questa professione ha comportato per molte il divorzio, la scelta di rimanere single o comunque ha creato grandi conflitti familiari (66%). Questo l’identikit delle donne medico oggi, emerso dai dati elaborati dal settore “Giovani” dell’Anaao Assomed.
Sempre secondo Anaao-Assomed, alle donne è spesso ancora preclusa la possibilità di fare carriera: solo una su 50 diventa Direttore di Struttura Complessa e 1 su 13 responsabile di Struttura Semplice. Anche nelle discipline in cui è più elevata la quota di donne, la presenza di camici rosa nelle posizioni apicali è molto bassa. I Consigli degli Ordini, invece, sono sempre più al femminile ed aumentano anche le donne ai vertici. Molte di meno, ma in forte crescita, le odontoiatre, il 27%.