17 Febbraio 2021
La pandemia sta avendo un impatto sempre più significativo sul “sistema salute”: oltre alle cure rallentate e agli interventi rimandati, si aggiunge il crollo della spesa farmaceutica ospedaliera, che nel 2020 ha sfiorato quota -10,1%.
Un milione e mezzo in meno di visite specialistiche, circa -30%; nuove diagnosi diminuite di 521.000 unità, pari a un calo del 12%; contrazione del 10% dell’inizio di nuovi trattamenti (-277.000). Sono alcuni dei numeri più significativi, effetto della pandemia, ai quali si aggiunge il crollo della spesa farmaceutica ospedaliera, che solo nell’ultimo anno, è diminuita del 10,1%.
I dati emergono da uno studio di “Iqvia” con il contributo non condizionante di Farmindustria: “Il primo indicatore dell’impatto sull’accesso alle cure è la contrazione dell’intero settore farmaceutico – spiega una nota – Per la prima volta anche la spesa farmaceutica ospedaliera ha subito una contrazione a valori del 4,1% nei dodici mesi terminanti a settembre 2020. Il calo della spesa farmaceutica ospedaliera a volumi è ancora più elevato, ovvero del 10,1%”.
Molti pazienti hanno deciso nell’ultimo anno di non andare in ospedale per paura del contagio; di conseguenza gli ospedali e gli ambulatori hanno temporaneamente rimandato sia le visite che gli interventi meno urgenti. Tutto questo ha impattato sul consumo di farmaci, anche salvavita. L’analisi appena diffusa sarà aggiornata ogni tre mesi per monitorare nuovamente, anche in futuro, l’impatto della pandemia sull’accesso alle diagnosi e alle cure.