18 Settembre 2024
Via libera al piano vaccini anti-Covid in Italia: l’azione, decretata dalla conferenza Stato-Regioni, permetterà di avviare la vaccinazione di massa a partire da gennaio2021. Alle regioni sarà inviato una sorta di “libretto d’istruzioni” e saranno date tutte le indicazioni per la procedura di somministrazione. Ma i pareri sono tutt’altro che uniformi ed il dibattito nella comunità scientifica è apertissimo.
Per il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, non è un tabù pensare ad “una qualche forma di obbligo vaccinale” anti-Covid, se “dopo un anno, un anno mezzo, scopriamo che meno del 30-40% della popolazione ha fatto il vaccino”. Walter Ricciardi, consigliere del Ministero della Salute, ha ribadito: “se gli operatori sanitari non faranno il vaccino, io sono per una forma di obbligo. Quest’anno la campagna sulla vaccinazione antinfluenzale sta andando molto bene – ha spiegato – l’abbiamo messa in certe regioni come obbligatoria e in alcune abbiamo superato il 70%”. Si può dunque raggiungere il risultato con un mix di promozione e corretta informazione ai cittadini, ma se i risultati non dovessero essere quelli sperati, si potrebbe pensare di “inserire una clausola per gli operatori sanitari e per quelli a stretto contatto con il pubblico, e rendere obbligatorio il vaccino”.
“Colleghi medici, immunizzatevi. È un dovere”. Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO), ha lanciato il suo appello ai camici bianchi: “Il vaccino – afferma – è uno strumento potentissimo di difesa dei cittadini e della nostra professione che durante la pandemia ha subito troppe perdite. Non dobbiamo sottrarci, la deontologia ce lo impone”. “Si potrebbe comprendere l’obiezione di colleghi che lavorano in laboratorio – ha proseguito Anelli – ma non di quelli che operano ogni giorno a contatto diretto col paziente”. Il numero uno della FNOMCeO ha poi parlato del “patentino di immunità”, che dovrebbe essere un requisito per il personale di reparti critici come terapia intensiva, malattie infettive e pneumologia. Ma è davvero possibile imporre l’obbligo di sottoporsi al vaccino anti-Covid? Stando a quanto il Presidente emerito della Corte Costituzionale, Giovanni Maria Flick, ha dichiarato “l’obbligo di vaccinazione contro il coronavirus è certamente una ipotesi costituzionalmente praticabile, attraverso una legge del Parlamento o di un decreto legge del governo che sia poi convertito in legge”. Secondo Flick “la gestione della propria salute è rimessa soprattutto all’autodeterminazione del soggetto, ma va al tempo stesso inserita in un discorso di obbligo di solidarietà e dunque con la previsione della possibilità di dover sottostare a indicazioni dello Stato, che ad esempio renda obbligatori in tempo di pandemia l’uso del vaccino”.