18 Settembre 2024
Dalla collaborazione tra la Clinica Oncologica di Ancona e l’Accademia delle Belle Arti di Brera è nato il progetto “Arte per la vita” che ha trasformato i muri dell’ospedale in una galleria d’arte: il segno che la ricerca della bellezza non si interrompe mai, neanche di fronte alla malattia. Ne parliamo con Maria Cristiana Fioretti, Docente di Cromatologia e Direttrice della Scuola di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Brera.
Come nasce la collaborazione tra Ospedali Riuniti e l’Accademia di Belle Arti di Brera?
La collaborazione nasce tramite la conoscenza personale di Marisa Carnevali, Presidente della Fondazione Ospedali Riuniti di Ancona che mi ha parlato di questo progetto. Con mia grande soddisfazione ho proposto agli studenti del mio corso di Cromatologia dell’Accademia di Brera, solita a collaborare con l’esterno ed a una didattica impegnata alla progettazione, di realizzare opere d’arte da inserire in questa clinica concepita a “colori”. Colori come inno alla vita in cui all’essenzialità compositiva si contrappone l’emozione vitalistica dei colori.
Le opere pittoriche installate che diventano parte integrante del luogo, sono state selezionate tra i migliori progetti. Gli studenti italiani e internazionali hanno realizzato queste 22 opere, nel periodo del confinamento per Covid-19 (marzo – maggio 2020) e le tematiche alle quali si sono ispirati sono state le caratteristiche storiche e paesaggistiche della Regione Marche.
In cosa consiste il progetto “Arte per la Vita” e con quale obiettivo è nato?
Il progetto “Arte per la Vita” è un progetto multidisciplinare, voluto dalla Dott.ssa Rossana Berardi, Direttore della Clinica Oncologica degli Ospedali Riuniti di Ancona, con la collaborazione della Fondazione Ospedali Riuniti di Ancona, l’Università Politecnica delle Marche e l’Accademia di Belle Arti di Brera – Milano. Il progetto consiste nel trasformare gli spazi della Clinica Oncologica creando un ambiente nuovo non solo per i pazienti ma anche per i familiari e per tutti coloro che lavorano all’interno della struttura. Gli spazi dedicati alla cura dialogano con la bellezza delle opere realizzate dagli studenti del corso di Cromatologia dell’Accademia di Brera, per diffondere sensazioni positive, le stesse che si percepiscono entrando in contatto con la cultura, visitando una mostra o un museo.
L’arte in ospedale è il segno che la ricerca alla bellezza non si interrompe mai, neanche di fronte alla malattia o alle ansie insite nelle attività ad alto contenuto emotivo come quelle che si svolgono quotidianamente nei reparti. Così sui muri dell’ospedale appaiono le forme e i colori della speranza.
L’arte è effettivamente in grado di generare benessere nei pazienti? Che tipo di risposta avete avuto?
Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha trattato il tema dal punto di vista della ricerca sugli effetti delle arti sulla salute e sul benessere, nel trattato “What is the evidence on the role of the arts in improving health and well-being? A scoping review” a cura di Daisy Fancourt e Saoirse Finn. I risultati di oltre 3000 studi hanno identificato un ruolo importante per le arti nella prevenzione e promozione della salute, ma anche nella gestione e nel trattamento delle malattie nel corso della vita. Nel complesso, i risultati dimostrano che l’arte ha un potenziale impatto sulla salute, sia mentale che fisica. È diffusa la teoria che mette la salute psicofisica in stretta relazione alla cultura ed in particolare all’arte, tanto che anche solo guardare un’opera d’arte favorirebbe il rilascio nel corpo della dopamina, il neurotrasmettitore che regola l’umore. Il bello provoca emozioni ed è in quest’ottica che si può contribuire ad aiutare i pazienti ricoverati in Clinica Oncologica, un reparto che si trasforma in una galleria d’arte.
L’arte e la bellezza leniscono la sofferenza e attutiscono l’impatto con la malattia in un reparto d’eccellenza che non trascura l’approccio olistico al paziente. Un approccio globale che non tiene conto solo della cura della malattia, ma anche del benessere del paziente, dove la qualità delle prestazioni e le migliori terapie si accompagnano alla qualità della vita.
Quale ruolo svolge la cromoterapia?
La cromoterapia è la terapia dei colori che si basa sulle nostre reazioni ai colori.
I colori sono manifestazioni di energia e utilizzati sapientemente aiutano a recuperare l’armonia psichica ed emotiva e a influenzare la salute.
Scegliere un ambiente di colore freddo come il blu, piuttosto di un colore caldo come l’arancio-rosso influisce sulla temperatura corporea e sul nostro stato psico-fisico oltre che psicologico.
Non a caso i colori e le luci hanno un significato espressivo, psicologico e terapeutico, fisico – fisiologico e poetico per stabilire un dialogo circolare nell’ambiente tra colore – luce – forma nello spazio.
Come valuta, infine, il network “Cultura è Salute” che esalta proprio il connubio virtuoso tra arti e medicina?
È un progetto rispetto al quale sono favorevole, penso che la medicina sia certamente una forma specifica di cultura. Proprio la cultura, nel senso più lato, abitua infatti le persone a pensare, a riflettere e quindi anche ad affrontare in maniera razionale i problemi relativi alla medicina e alla salute.
La creatività trasmette emozioni che curano anche l’aspetto psicologico dell’uomo quindi valuto positivamente il progetto che tiene conto sia degli aspetti scientifici che quelli artistici.